La nazionale è (era? sarà?) una cosa seria

E adesso che facciamo? La Nazionale è una cosa seria. Ci si divide su tutto in questo paese, sull’ombrellone in spiaggia e sulla politica, sul lodo Alfano e sulla nomina di Brancher, ancora si discute sullo “scansamose” dei Laziali e sulle intercettazioni telefoniche dell’Inter ma poi arrivano i mondiali e siamo tutti uniti. I mondiali 2010 per noi sono iniziati il 14 giugno e sono finiti miseramente dieci giorni dopo. Dieci giorni di unità nazionale. Non si fa così, ragazzi. La Nazionale è una cosa seria. E’ od era? E lo sarà? La Nazionale non può essere patrimonio di un presuntuoso ed arrogante Viareggino che ha vinto solo con la Juve (ed ai tempi era facile vincere con la Juve) ed ha vinto i Mondiali ai calci di rigori (Sacchi li ha persi ai calci di rigore). La Nazionale non può essere organizzata da uno che non bada a come si usano i piedi ma convoca in base alle proprie simpatie: ma che è tua la Nazionale? quattro anni fa noi di Inlibertà non siamo saliti sul carro del vincitore, non esistevamo ancora. Ma stavolta sul carro della Nazionale ci saliamo volentieri per buttarti giù, caro Lippi. BuonGiorgio
Giorgio Gibertini

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