Falsità ed ipocrisia. L’amicizia esiste ancora?

L’amicizia è un qualcosa di magico. Di incontrollabile. L’amicizia è cieca e non ha né età né sesso. L’amicizia è amore, è gioia e dolore, è ascoltare e farsi ascoltare, è comprensione, è disponibilità, è il saper chiudere un occhio, è dare l’altra guancia, porsi nei panni degli altri. L’amicizia è comunicare. L’amicizia, insomma, è tutto. La vita non è vita senza amicizia e se si vuole vivere da uomini liberi bisogna avere degli amici. Supponiamo per un attimo che un uomo avesse la fortuna di provare la gioia più immensa. Ora supponiamo che quest’uomo non lo dicesse a nessuno. Egli rimarrebbe col cruccio di aver provato un’emozione inimmaginabile senza aver avuto l’emozione ancora più gioiosa di condividerla con qualcuno. A che scopo lui è stato felice se poi non ha potuto condividere con altri la propria felicità? Supponiamo che la stessa persona possa comunicare a qualcun altro le emozioni da lui provate, la pelle d’oca che gli è venuta quando è riuscito a provare una gioia immensa. Allora sì, quel uomo sarà veramente felice perché avrà trovato un amico disposto ad ascoltarlo ed aperto anch’egli a provare le sue stesse emozioni, qualcuno disposto a comunicare. Anche la natura ci insegna come venga ripudiato l’isolamento mentre è ricercata la compagnia. Ma l’amicizia non si dimostra soltanto nei momenti belli . L’amicizia certe volte è invisibile e noi siamo ciechi e fin quando non accade un qualcosa di veramente grave non siamo in gradi di coglierla. Può accadere che il nostro sottovalutare il prossimo, il nostro agire in maniera superficiale ci porti ad una valutazione sbagliata delle persone. Può accadere, però, che la nostra cecità svanisca perché il nostro prossimo è voglioso di ascoltarci. E’ voglioso di gioia, di felicità, di fedeltà: allora sì che anche il raccontare le cose più brutte, le cose più macabre potrà essere un sollievo. Nella vita bisogna differenziare le persone in diverse categorie. Quando poi si parla di amici, ci sono tre categorie fondamentali. Gli amici carnali, quelli veri, quelli che si conoscono da una vita dei quali ci si fida ciecamente, quelli per i quali “saremo pronti a dare la vita”. Ecco di quelli al massimo, nella vita se ne incontrano 6-7. Poi ci sono gli amici “occasionali”, amici che sono molto vicini ad essere solo conoscenti, quelli che per un determinato periodo della nostra vita, il più delle volte un lasso di tempo abbastanza breve, sembrano essere nostri amici, sembrano essere disposti a tutto per noi. Sembrano, appaiono disposti a tutto, dicono che andrebbero in capo al mondo. Coloro i quali parlano, promettono, parlano ancora e promettono ancora ma alla fin fine non riescono mai a dimostrarci i loro sentimenti. Di queste persone non ci si deve mai completamente fidare perché “le spighe piene hanno la testa bassa”. Un amico occasionale, spesse volte, può portarci a non fare la cosa più giusta, può consigliarci: non deve essere l’amico a consigliare una persona in difficoltà, bensì la persona in difficoltà a chiedere consiglio ad un amico. Allora sì che il consiglio potrà essere sfruttato a dovere. Un amico vero non parla, agisce. Pensa ed agisce ancor prima che noi possiamo pensare di chiedere una cosa. Un amico vero ci sorprende e ci strappa un sorriso anche nei momenti più bui. Un amico molto spesso, può essere anche la persona che ci accompagnerà per tutta la vita: Ultima categoria è quella dei finti amici. Dei falsi, degli ipocriti, degli “amici per interesse”. Questi sono naturalmente i peggiori. Le persone delle quali ti puoi fidare quelle che possono fregiarsi del titolo di “amici”, sono veramente poche. Quelle alle quali puoi confidare tutti i tuoi pensieri, quelle con le quali ti puoi aprire, quelle alle quali puoi chiedere una mano, ed in cambio ricevere il braccio, quelle alle quali puoi chiedere un consiglio, ed in cambio ricevere la soluzione del problema, puoi contarle sulle punta delle dita. Come gli innamoramenti veri della vita, al massimo in totale tra amici veri e amori veri si arriva a dieci, il che è tutto dire. Ma la cosa più difficile sta nel riuscire a scoprire le persone delle quali ci si può fidare, gli individui ai quali affidare le proprie emozioni senza essere tradito, senza aver paura di doversi vergognare di essere troppo sensibile, senza doversi preoccupare di non dover essere se stessi. Ecco, questi sono gli amici, coloro i quali ti accettano per quello che sei e pensano che non ci sia nulla di meglio al mondo.
Leonardo Comple
Foto: http://sabrina114.spaces.live.com

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