I “giganti” di Vienna

Se arrivi nella capitale austriaca percorrendo l’autostrada che sale dall’Italia, immersa tra alte foreste di faggi e betulle marroni, potresti incapparti in dei “bravi” giganti che ti osservano da lontano, roteando in sincronia le loro enormi braccia al vento. Sembrano aspettare, salutando ora minacciosi ora benevoli, il viaggiatore interdetto che, a cavallo del suo maldestro Ronzinante, cerca nuove memorabili avventure.

I fumi dei depuratori e delle raffinerie che si alzano dalla periferia della capitale asburgica, persa nel ricordo degli antichi fasti e pressata dalla modernità, non riescono a nascondere la paradossale presenza dei giganti burberi ma buoni che, stancamente, continuano a salutarci, biancheggianti nel tramonto fiabesco della sera.

L’Austria è uno dei maggiori produttori di energia eolica in Europa, energia prodotta senza sprechi e scorie, semplicemente innalzando queste giganti strutture vero inno della scienza e monumento del progresso. Anche se non sono fatte di oro, ne superano di gran lunga il valore, in un economia di ampio raggio e a lungo termine che comprende almeno le generazioni presenti e quelle future (i governi austriaci investono sulle energie rinnovabili dal 1980).

Marinetti nel manifesto del futurismo del 1909 cantava l’avvento della modernità che avrebbe portato alle due guerre mondiali. Inneggiava ad un progresso senza cognizione di causa e molti hanno seguito questo treno impazzito fuori controllo.

Moltissimi continuano a rincorrere quel treno sui binari bollenti travolgendo la nostra vita e l’economia. Treno rovinoso che buca il cielo e bombarda la terra, uccidendo l’uomo di ieri e di oggi, cancellando l’orizzonte di un collettivo domani. Mentre alcuni illusi cercano di fermare il progresso e cercano di preservare paradisi naturali in mezzo al deturpamento odierno in nome dell’ “impatto ambientale”, questi giganti burberi e buoni continuano a sbracciarsi regolarmente e in religioso silenzio, provocando i ben pensanti con la loro disarmante semplicità ed efficienza.

Se passi loro vicino si mostreranno incuranti e continueranno a salutare il viaggiatore che passa laggiù, sulla strada o all’orizzonte e, inosservato, potrai percepire che la meccanica, se sospinta dal vento, può avere lo stesso fruscio di un battito d’ali.


dI Sefora Sbaraglia

1 risposta

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.