“La buona scuola”: riforma di facciata

giannini7Riparte l’anno scolastico e anche il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca presenta i compiti fatti a casa. 

Buoni propositi più che altro, intitolati “La buona Scuola”: un progetto che si basa su una consultazione online aperta ai cittadini nei prossimi mesi.

A quanto pare Stefania Giannini (foto), Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ha cambiato idea se il 23 febbraio, appena insediata, rivelava a Repubblica che tale consultazione (idea della precedente Carrozza) la lasciava alquanto scettica.

Le linee guida le rivela in anticipo lo stesso Ministro: per quanto riguarda l’esame di maturità verranno aboliti i commissari esterni e tenuti soltanto quelli interni.

Un passo che ci allontana da gran parte dei sistemi europei dove, al contrario, per privilegiare l’imparzialità vengono scelti unicamente esaminatori di altre realtà.

La “tesina” da presentare all’orale verrà forse eliminata a favore di un progetto sul quale lo studente lavorerà per tutto il corso dell’ultimo anno; se per le scuole tecniche si può immaginare qualcosa di simile, rimane un mistero su cosa dovranno lavorare alunni del liceo per gli ultimi nove mesi di scuola. Starà probabilmente ai sottosegretari al Miur svelare l’arcano.

I sindacati si confermano anche qui non più interlocutori privilegiati -tanto per usare l’eufemismo del ministro- ma è ovvio come questo governo consideri le parti sociali secondarie nel dibattito.

Altro passo che allontanerebbe l’Italia dal resto del mondo occidentale sarebbe l’abolizione degli scatti di anzianità per i docenti.

Non convince il ministero, invece, la cancellazione dell’ultimo anno delle superiori perché, in tal caso, si dovrebbe procedere ad una revisione globale su quello che è definito “l’anello debole” della scuola italiana: le medie.

Una buona notizia giunge a riguardo dei cosiddetti diplomifici: d’ora in poi, gli ispettori ministeriali anche nelle scuole paritarie.

La riforma dell’istruzione si conferma, in conclusione, parziale e non determinante: non vengono toccati aspetti critici quali la scuola media, i programmi e non vi è un vero cambiamento dell’esame di maturità.

di Giovanni Succhielli

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