A scuola con i Re

scacchi2Nel marzo del 2012, il Parlamento europeo ha approvato la “Dichiarazione scritta 50/2011”, una “raccomandazione” con cui si invitano formalmente le Nazioni che fanno parte dell’Unione Europea ad inserire gli Scacchi tra le materie curriculari della scuola dell’obbligo.

In Italia, un primo tentativo a livello regionale fu fatto nel 2005 quando, in previsione delle Olimpiadi tematiche di Torino che si sarebbero tenute nella stagione successiva, gli alunni vennero coinvolti in un progetto denominato “Scacchi a scuola in Piemonte”, finanziato da Regione e Compagnia di San Paolo.

A livello nazionale, invece, un passo significativo si è avuto nell’aprile del 2013, con la campagna di informazione relativa al progetto “A scuola con i Re” (ASCIR) per il suo inserimento nel Piano dell’offerta formativa delle scuole italiane.

Nel novembre dello stesso anno l’on. Piergiorgio Carrescia del Partito democratico, chiese al Governo aggiornamenti sul recepimento della dichiarazione europea sugli scacchi a scuola, chiedendo risorse per le scuole che avessero voluto aderire.

Preso atto delle numerose ricerche sui benefici pedagogici degli scacchi e in particolar modo di otto studi scientifici italiani su questo tema, a fine 2013 partiva il primo modulo educativo in una scuola italiana e nel 2014 il progetto “A scuola con i Re”, in linea con le Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione del MIUR, contava 1.000 bambini in 50 classi di 4 regioni italiane. Nell’anno scolastico 2014-15, superava i 3.000 bambini partecipanti nelle scuole statali e paritarie, con un incremento del 200% e una diffusione cresciuta da 4 a 15 regioni italiane nel suo secondo anno di realizzazione. Ancora più numerose risultano le adesioni per l’anno scolastico 2015-16.

Tra l’altro, al di là degli effetti positivi sulle capacità cognitive, gli scacchi possono stimolare i ragazzi anche sul piano culturale, grazie ai molteplici legami di questo gioco con la matematica, la storia, la letteratura, l’informatica, il cinema, e molte altre discipline.

Perfino Dante Alighieri li cita nella Divina Commedia, quando affronta la questione della presenza degli angeli, dando al lettore un’idea del loro numero:

L’incendio suo seguiva ogne scintilla;

ed eran tante, che ‘l numero loro

più che ‘l doppiar de li scacchi s’inmilla.

(Paradiso, XXVIII, 91-93)

Citazione che deve tutto ad un’antica leggenda orientale secondo la quale il re di Persia, affascinato dal gioco degli scacchi, volle premiare il suo inventore lasciandogli la libertà di scegliere il premio. Fu così che gli venne chiesto un chicco di grano per la prima casella della scacchiera, due chicchi per la seconda, quattro per la terza, e così via raddoppiando fino all’ultima casella. Il re accettò sorridendo con scherno, accorgendosi però ben presto che nemmeno tutti i granai del suo regno sarebbero bastati ad accontentare la richiesta!

di Alessandro Gabriele

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