Guerra mondiale, scoppierà o no?

Guerra

Guerra mondiale. Due terribili guerre sono attualmente in corso ai margini dell’Europa. Quella russo-ucraina e quella israeliano-palestinese. Una superpotenza – la Russia – è impegnata nella prima di esse. Un’altra – gli Stati Uniti – sta stanziando miliardi di dollari per finanziare gli armamenti da utilizzare in entrambe. Inoltre, gli USA hanno inviato la sua più potente portaerei a largo del secondo conflitto. Ci si chiede se la Terza guerra mondiale sia imminente.

Per ottenere una risposta è necessario rivolgersi alla storia. “La storia è maestra di vita” declamava infatti Marco Tullio Cicerone. Ci sembra improprio però tornare indietro sino ai tempi dell’Impero romano, per trovare la risposta. Il XX secolo con le sue guerre mondiali ci pare un lasso logico e sufficiente. Quali sono stati i prodromi della I e della II guerra mondiale? Si possono paragonare alla situazione geo-politica odierna? Ebbene, entrambe le guerre mondiali hanno avuto presupposti simili che possono benissimo ricalcare la situazione attuale.

La I Guerra mondiale fu preceduta da una serie di guerre locali

La Prima guerra mondiale ha avuto inizio il 28 luglio 1914. Il 3 agosto già aveva coinvolto cinque Imperi (di cui quattro coloniali) che si estendevano su gran parte della superficie terrestre. Il conflitto mondiale, tuttavia, era stato preceduto da una serie di crisi minori. Ricordiamole. La I Crisi marocchina (1904-05). La Crisi bosniaca (1908). La I Guerra balcanica (1911). La Guerra di Libia (1911-12). La II Crisi marocchina (1912) e la II Guerra balcanica (1912-13). Al di fuori del continente europeo si era avuta la Guerra russo-giapponese (1904-05)

Tutte queste guerre hanno avuto come filo conduttore l’espansionismo tedesco e i vari sentimenti nazionali. A ciò si aggiunse la necessità di approvvigionamento di materie prime che investì i vari territori coloniali e la periferia dell’Impero Ottomano. All’epoca la Germania era la più forte potenza terrestre in Europa e puntava a scalzare il predominio inglese sui mari.

Guerre locali anche prima della II Guerra mondiale

Anche la Seconda guerra mondiale fu preceduta da una serie di guerre locali. Enumeriamole anche stavolta. L’invasione giapponese della Manciuria (1931-32). La guerra d’Etiopia (1935-36). La guerra civile spagnola (1936-1939). L’Anschluss dell’Austria (1938). L’invasione tedesca della Cecoslovacchia e la guerra d’Albania (1939). Inoltre era in corso dal 1937 la guerra sino-giapponese.

Il filo conduttore di tutti questi eventi fu lo spirito di rivincita dei perdenti (Germania) della I guerra mondiale. Nonché l’insoddisfazione per i risultati ottenuti nei conseguenti trattati di pace (Italia e Giappone). Va comunque rilevata, allo scoppio dei due conflitti, l’esistenza di alleanze o di blocchi che hanno precipitato gli eventi. La Triplice Intesa (UK, Francia e Russia) e la Triplice Alleanza (Germania, Austria e Italia) nella I GM. Il Patto d’acciaio (Germania, Italia e, dal 1940 anche il Giappone) nella II GM.

Per la precisione, vi furono casi in cui qualche potenza riuscì a “sfilarsi” dall’alleanza stipulata in precedenza. Come l’Italia dalla Triplice Alleanza (1914-1915) o l’Unione Sovietica dal Patto con Hitler del 1939.

Sembra in apparenza un film già visto

Anche al giorno d’oggi sono combattute alcune guerre locali o lo sono state recentemente. Le due attualmente in corso: la guerra russo-ucraina (2022-) e la “guerra di Gaza” tra Israele e Hamas. Ma è in corso dal 2014 (ininterrottamente dal 2019) anche la guerra civile yemenita. Dove combatte una coalizione a guida saudita contro ribelli supportati da Iran e con la presenza di Al Qaeda. È inoltre in corso la guerra tra Armeni e Azeri per il Nagorno-Karabakh. Il timore è che tali guerre “minori” possano tutte precedere un’ipotetica Terza guerra mondiale.

Pare di fatto appena conclusa la Guerra civile siriana. Ma sono ancora presenti sul territorio la Russia e l’Iran, oltre agli USA e la Turchia. In situazione di stallo apparente anche la guerra civile di Libia ma sono ancora colà presenti Turchia e mercenari pagati dai russi. Rispetto al 1914 o al 1939, l’unica grande alleanza militare che prevede una risposta comune agli attacchi è al giorno d’oggi la NATO.

Protagonisti di tutte queste guerre sono ancora una volta lo spirito di rivincita o il nazionalismo, sotto varie forme. Quello russo conseguente al crollo dell’Unione Sovietica e del suo sistema di alleanza. Ma anche il fondamentalismo islamico a matrice soprattutto sciita (Iran). C’è un parallelo con la situazione precedente le due guerre mondiali del XX secolo? A dire il vero sembra proprio il riproporsi delle puntate precedenti.

Cosa differisce lo scenario odierno da quello della prima metà del ‘900

C’è però un fenomeno che è apparso sulla scena geo-politica mondiale a partire dalla metà del XX secolo ed è tuttora in corso più che mai. Quello delle cosiddette “guerre per procura”. Le grandi potenze, cioè, armano le piccole perché combattano al loro posto. È quanto succede in Ucraina, dove quest’ultima è armata dagli USA per combattere la Russia. Idem in Medio Oriente, dove l’Iran arma Hamas e i ribelli yemeniti.

In Nagorno-Karabakh le parti combattono con alle spalle la Russia (gli armeni) e la Turchia (gli azeri). Quest’ultima, probabilmente, come in Libia e in Siria, combatte “per procura” per conto degli Stati Uniti. L’Iran stesso, secondo molti osservatori, è presente in gran parte di queste crisi per conto della Russia. La quale Russia si è trovata coinvolta nella guerra con l’Ucraina quasi per caso, pensando di combattere soltanto una fulminea “operazione speciale”.

Le ‘superpotenze’ se la sentono oggi di rischiare una nuova guerra mondiale?

La grande domanda è allora questa: quante sono le probabilità che le “superpotenze” scendano direttamente in campo, in caso di difficoltà delle proprie “procuratrici”? Il modesto parere di chi scrive è che tali probabilità siano molto poche. Perché l’interesse dei “grandi” a trovarsi coinvolti in crisi senza fine è tendenzialmente pari allo zero.

Il coinvolgimento della Russia in Ucraina è stato, per Putin, un errore imperdonabile. Recentemente c’è stato un segnale importante che la Russia non abbia alcuna intenzione di impegnarsi nel conflitto israelo-palestinese. Nemmeno in caso di coinvolgimento dell’Iran. Israele e gli stessi Stati Uniti hanno infatti bombardato alcune basi iraniane in Siria. Ma Putin non ha battuto ciglio.

Anche per gli USA: “Afghanistan docet”. Alcuni missili iraniani, lanciati dai guerriglieri yemeniti verso la flotta USA a largo di Gaza, sono stati semplicemente neutralizzati, senza altra reazione. Ciò ci fa supporre con relativa sicurezza che i conflitti locali di questa parte del XXI secolo resteranno limitati e non si estenderanno a livello mondiale. Toccando sempre ferro.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

10 Risposte

  1. Dario

    La terza guerra mondiale non accadrà mai in eterno?Davvero la deterrenza nucleare non avrà dei difetti da non scatenare una guerra nucleare fino al 2100?

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    • Federico Bardanzellu

      L’articolo non fa previsioni così a lungo termine (si parla di “questa parte del XXI secolo”, cioè per il presente). In ogni caso non è detto che la terza guerra mondiale non possa essere combattuta solo con armi convenzionali. Io penso che nel prossimo decennio ci potranno essere semplificazioni del quadro geo-politico. Con l’uscita di scena di Putin (perché prima o poi morirà anche lui) dovrebbe progressivamente venir meno l’idillio della Russia con la Cina. Così come il sistema saudita, ormai occidentalizzato, dovrebbe progressivamente tollerare l’esercizio dei diritti umani. Ma già queste previsioni, riguardanti la prossima generazione, sono aleatorie. Azzeccare quello che succederà nel 2100 è più difficile che vincere al Superenalotto.

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      • Dario

        Ma una terza guerra mondiale con armi convenzionali potrebbe portare all’uso delle armi nucleari se qualcuno perdesse? E inoltre è detto che non vedremo mai la fine dell’impero americano in questa vita e la smilitarizzazione delle loro basi militari nel mondo? Una risposta semplice e coincisa di tutte queste domande per favore

  2. Federico Bardanzellu@gmail.com

    Non mi pare di essere stato complicato o prolisso. Le faccio presente però che non sono Nostradamus anche se la ringrazio della fiducia da lei riposta nelle mie considerazioni. In ogni modo stavolta sarò addirittura telegrafico. Alla prima domanda rispondo: è possibile ma non sicuro al 100%. Alla seconda rispondo no.

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    • Dario

      Perchè riguardo la seconda domanda mi risponde no? Che non c’è nessuna speranza? I brics e il multipolarismo non possono mettere fine agli Usa?

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  3. Federico Bardanzellu

    Mi ha chiesto “Una risposta semplice e coincisa” e mi sono attenuto alla sua richiesta. In ogni caso, gentile lettore, La ringraziamo dell’interesse da Lei dimostrato a questo articolo ma non fa parte della nostra mission aprire un dibattito pubblico sulle tematiche dei nostri articoli. Siamo andati già oltre rispondendo a domande su temi non trattati (fine o meno dell’ “impero americano” e smilitarizzazione delle loro basi nel mondo). Ciò non toglie che se Lei è intenzionato ad aprire uno o più dibattiti in altre sedi pubbliche o aperte al pubblico e gradisce la nostra presenza può inviarci l’accredito alla mail della nostra testata (contatti). Cordialmente.

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