Grecia: Lo scandalo delle tangenti fra Atene e Berlino

greciaL’ex numero uno della Direzione Armamenti del Ministero della Difesa greco, Antonis Kantà, dopo quattro giorni di serrati interrogatori davanti alla magistratura, ha dichiarato che la Germania avrebbe fornito armi ad Atene attraverso il versamento di una tangente del valore di circa 18 milioni di euro.

Kantà ha elencato numeri, dati e nomi degli ingarbugliati contratti e forniture illegali, per un periodo compreso tra il 1997 e il 2002.

Secondo l’uomo, i funzionari greci sarebbero stati indotti ad acquistare i sottomarini Poseidon (missile balistico lanciato a freddo, espellendo il missile dal silo mediante un getto di aria compressa prima dell’accensione del motore del primo stadio) e altri mezzi bellici tra cui 170 carri armati Leopard 2A6 Hel, per i quali Kantà avrebbe ricevuto la bellezza di 1,7 milioni di euro da un intermediario greco.

Inoltre,  sarebbero stati versati altri 1,5 milioni per la fornitura di missili Stinger e 600mila euro per i caccia F-15. Non è questa la prima volta in cui l’asse Berlino – Atene è coinvolta in uno scandalo. Già nel 2004, in occasione delle Olimpiadi, (costate tre volte l’importo previsto), vi fu un dubbio flusso di denaro dalla Germania alla Grecia per assicurarsi commesse e appalti.

Per l’occasione, la Samsung ammise di aver pagato in nero 1,3 miliardi e alcuni dei top manager più prestigiosi furono costretti a dimettersi. Tra questi ricordiamo il presidente Heinrich von Pierer e l’amministratore delegato Klaus Kleinfeld.

Kanta ha rivelato ai Pm che durante lo scandalo Siemens, due impiegati della banca tedesca (Dresdner) e due della banca francese (BNP), avevano il compito di “ricevere” fondi neri dalla Grecia.

In nome di Kantà è tristemente noto perché già in passato aveva avuto rapporti di lavoro con l’ex ministro della difesa greco Akis Tsogatsopulos, delfino di Papandreu padre, finito dietro le sbarre del carcere per aver intascato, tra il 1998 e il 2001, una maxi tangente da 20 milioni di euro, grazie ad una serie di società offshore e conti in Svizzera.

L’ex ministro avrebbe ottenuto inoltre fondi neri dalle forniture di armi provenienti da Germania e Russia.

Ora ovviamente le indagini si stanno allargando a macchia d’olio e si cerca di capire se parte delle tangenti si possa trovare nei cantoni svizzeri.  Kanta avrebbe indicato gli istituti finanziari, i conti correnti e le modalità di transito del denaro.

La confessione sui movimenti dei capitali rende intricata la questione. Infatti in Svizzera, è nota la Lista Lagarde – dal nome dell’ex ministro francese Christine Lagarde ora a capo del Fondo Monetario Internazionale che eroga prestiti imponendo drastiche scelte di politica economica e monetaria ai paesi debitori, Grecia in primis –  che contiene l’elenco dei greci che avevano depositi presso la HSBC di Ginevra.

Tra questi  ci sono uomini d’affari, giornalisti famosi, medici, avvocati, ingegneri, attori, funzionari del Ministero delle Finanze e tre  ex ministri, di cui uno deceduto qualche tempo fa.

La Lista Lagarde, la cui rivelazione ha causato diversi suicidi, affiora in ogni indagine che conta. Tra di essi ricordiamo l’ex ministro Leonidas Tzanis, trovato impiccato in casa nell’ottobre del 2012; l’ex ministro della Difesa Tzogatzopulos, arrestato per tangenti sulle forniture militari; il mercante d’armi internazionale e suo sodale, Vlassis Karambouloglu, trovato morto a Jakarta in una stanza d’albergo; e l’ex numero uno della polizia tributaria, Yannis Sbokos, coinvolto  nel processo a Tzogatzopulos

Il famigerato elenco è stato consegnato nell’ottobre 2010 da Christine Lagarde all’ex ministro delle Finanze George Papaconstantinou, mentre i dati di HSBC erano stati rubati da un ex impiegato di banca Herve Falciani nel 2007.

di Redazione

foto: ilfattoquotidiano.it

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