Gli arbitraggi peggiori della storia dei Mondiali di calcio

Ha avuto inizio, in Russia, la 21a edizione dei Campionati del Mondo di calcio. Per la prima volta gli arbitri sono coadiuvati dal VAR, un sistema di assistenza video, che gli permette di rivedere a una TV posta ai bordi del campo, su segnalazione dei suoi assistenti, lo svolgersi delle azioni “sospette”, onde evitare clamorosi errori. Il sistema è già stato adottato in alcuni campionati nazionali europei, tra cui quello italiano.

I risultati visti sinora (siamo alle prime partite), tuttavia, non sono sembrati perfettamente ideali. In un paio di partite, centinaia di milioni di spettatori, nelle poltrone di casa, hanno potuto constatare di persona – dato che le immagini delle azioni incriminate vengono viste e riviste sui televisori – che le decisioni arbitrali possono essere sbagliate lo stesso. Tutto ciò può giustificare gli errori degli arbitri del passato, che non disponevano di nessun impianto tecnologico?

In realtà, nei Campionati del Mondo pregressi, di arbitraggi insufficienti se ne sono visti a bizzeffe; alcuni sono passati addirittura alla storia. Ne abbiamo individuati dodici e stilato una classifica in base ai seguenti criteri (in ordine di importanza):

  1. La posta in palio, cioè l’importanza della partita;
  2. La pluralità degli errori;
  3. La macroscopicità dell’errore (o degli errori).

Ecco la nostra classifica.

10° posto pari merito. Inghilterra-Germania 4-2 dts e Germania-Inghilterra 4-1. Arbitri Dienst (Svi)o Larrionda (Uru)

La prima partita era la finale dei Campionati del Mondo del 1966. All’inizio del 1° tempo supplementare l’inglese Hurst colpisce la faccia inferiore della traversa; la palla rimbalza esattamente sulla linea di porta e rientra in campo. L’arbitro Dienst consulta il guardalinee sovietico Bakhramov e convalida l’inesistente gol che porta l’Inghilterra in vantaggio sul 3-2. E’ discutibile che l’errore in questione sia stato determinante per l’assegnazione della Coppa del Mondo. Successivamente, infatti, gli inglesi segnarono un quarto gol che – in caso di annullamento del precedente – sarebbe bastato ai padroni di casa per alzare al cielo il trofeo.

44 anni dopo, negli ottavi di finale del Mondiale 2010, stessa vicenda, con la differenza che, stavolta, il gol c’e ma non viene convalidato: il tiro dell’inglese Lampard, infatti, sbatte una ventina di centimetri all’interno della porta e poi rientra in campo. L’arbitro uruguayano non vede niente e lascia proseguire. Un solo clamoroso errore, forse il più macroscopico di tutti, ma ininfluente sul risultato (4-1 per i tedeschi).

9° posto. Quarti di finale 1994. Brasile-Olanda 3-2. Arbitro Badilla (CRica)

Al Brasile è concesso un gol in fuorigioco, senza il quale la partita sarebbe andata ai tempi supplementari. Al 53’ un lancio dalle retrovie trova Bebeto in posizione regolare ma Romario, dall’aItra parte del campo, è ampiamente in fuorigioco. Il centravanti brasiliano, però, segue l’azione ed entra in area, raccoglie il passaggio del compagno e porta il Brasile in vantaggio. Gol irregolare. Il Brasile vincerà la sua quarta coppa del mondo, ai rigori, a danno dell’Italia.

8° posto. Quarti di finale 1986. Argentina-Inghilterra 2-1. Arbitro Bennaceur (Tun)

Altro clamoroso errore ma molti spettatori se ne sono accorti solo grazie alla moviola. Se fosse stato annullato il gol di mano di Maradona, i 90’ minuti regolamentari sarebbero finiti sull’1-1 e, quindi, si sarebbero dovuti giocare i tempi supplementari e gli eventuali rigori con esiti non pronosticabili. Giudizio di determinazione sul risultato: sospeso.

7° posto. Finale 1990.Germania-Argentina 1-0. Arbitro Mendez (Mess)

A cinque minuti dalla fine della partita, l’arbitro concede alla Germania un inesistente calcio di rigore per presunto fallo in area di Sensini su Voeller. Durante la discussione che segue è espulso Dezotti. L’Argentina resta in 9, perché in precedenza era già stato espulso Monzon. Brehme realizza e consegna alla Germania la sua terza Coppa del Mondo. Il rigore non è decisivo perché, se non fosse stato concesso, si sarebbe andati ai supplementari con Argentina in dieci.

6° posto. Ottavi di finale 1962. Brasile-Spagna 2-1. Arbitro Bustamante (Cil)

Sull’1-0 per la sua squadra, lo spagnolo Adelardo compie una spettacolare rovesciata e raddoppia. L’arbitro annulla inspiegabilmente per… gioco pericoloso! Successivamente il brasiliano Amarildo fa doppietta e consegna la vittoria alla sua squadra. Per il Brasile l’errore a favore è ininfluente: anche in caso di pareggio avrebbe vinto il girone. Il punto negato, invece, avrebbe consentito alla Spagna di appaiare a 3 punti la Cecoslovacchia e di qualificarsi a spese di quest’ultima per differenza reti. Errore blu.

5° posto. Ottavi di finale 1962. Cile-Italia 2-0. Arbitro Aston (Ingh)

Ne sono successe di tutti i colori. Al 2° minuto, il cileno Landa entra duro sull’italiano Ferrini. L’azzurro perde la testa e lo scalcia platealmente. L’arbitro fischia punizione per il Cile ed espelle Ferrini. Clamorosamente l’italiano non lascia il campo. Passano altri cinque minuti e Ferrini entra ancora fallosamente su un avversario. Si scatena una zuffa nella quale il cileno Sanchez dà un cazzotto in faccia all’italiano Maschio e gli rompe il setto nasale. Nel frattempo un paio di calciatori cileni simulano di essere colpiti e si gettano a terra. L’arbitro fa accompagnare Ferrini fuori campo dalla polizia cilena e non espelle Sanchez. Al 38°, per un fallo di gioco di David, Sanchez sferra platealmente un pugno al volto dell’italiano, senza subire alcuna sanzione. Pochi minuti dopo David entra nuovamente su Sanchez, con un calcio volante in gioco pericoloso, colpendo il cileno alla spalla e viene espulso. E’ evidente che, se il cileno fosse stato espulso nelle azioni precedenti, non si sarebbe verificato quest’ultimo episodio. Fatto sta che l’Italia – alla quale sarebbe bastato il pareggio per qualificarsi – rimase in nove contro undici (e con Maschio infortunato) e, nel finale, perse 2-0. Il comportamento dell’arbitro è stato a senso unico per i cileni ma quello degli italiani non fu proprio da “mammolette”.

4° posto. Quarti di finale 1934. Italia-Spagna 1-1 dts e 1-0. Arbitri Baert (Bel) e Mercet (Svi)

Partite unificate perché, all’epoca, non erano previsti i rigori, in caso di pareggio dopo i tempi supplementari ma la ripetizione della partita. Giudizio difficile perché i filmati sono frammentari e/o di difficile lettura ma gli episodi sono stati tanti. Nella prima partita, dopo il vantaggio spagnolo, c’è sicuramente un fallo dell’italiano Schiavio sul portiere spagnolo Zamora e, nel prosieguo dell’azione, l’Italia pareggia. Il fallo è voluto perché, dal filmato, si nota chiaramente che Schiavio sbircia all’indietro per assicurarsi di dove fosse Zamora e, quindi, buttarglisi addosso. Quanto fosse determinante ciò nello sviluppo dell’azione e se invece di annullare il gol sarebbe stato corretto soltanto ammonire l’italiano non si riesce a capire. Sicuramente l’arbitro Baert lasciò correre sui falli di gioco di entrambe le parti, tanto che l’Italia rimase in dieci, per infortunio di Pizziolo. 24 ore dopo, nella ripetizione, con l’Italia in vantaggio 1-0, la Spagna segna due volte. Il primo gol è annullato per fuorigioco e non sono rimasti filmati per giudicare o meno della bontà della decisione. Sul secondo, invece – secondo le cronache – l’arbitro fu protagonista di un errore tecnico straordinario: annullò per precedente punizione in favore della Spagna, senza accordare il vantaggio. Anche convalidando, però, si sarebbe dovuto andare ai supplementari e non è detto che i padroni di casa non avrebbero vinto lo stesso.

2° posto (a pari demerito). Ottavi di finale 2002. Corea del Sud-Italia 2-1 dts. Arbitro Moreno (Ecu)

All’Italia erano già stati annullati in modo assolutamente discutibile, tre gol nella fase a gironi. Pur qualificandosi deve, quindi, incontrare i padroni di casa della Corea. Al 2’ minuto, per un normale contrasto reciproco tra avversari in area, l’arbitro Moreno concede il rigore alla Corea. Buffon para, rendendo l’errore ininfluente. Al 18°, l’Italia va in vantaggio. Sull’1-0 per gli azzurri, l’arbitro lascia correre una gomitata a gioco fermo a Del Piero e un calcio in testa a palla lontana a danno di Maldini, in entrambi i casi sanzionabili con l’espulsione. In seguito, un’azione travolgente di Francesco Totti viene fermata con un fallo al limite dell’area, ma all’interno della stessa: ancora una volta Moreno lascia correre. All’87’ la Corea pareggia. Tempi supplementari: Totti viene atterrato fallosamente in area e Moreno, (foto) anziché assegnare il rigore lo espelle per simulazione (l’italiano era già stato ammonito). Tommasi segna il golden goal per l’Italia ma l’arbitro annulla per precedente  segnalazione di un inesistente fuorigioco da parte del guardalinee. Alla fine il golden goal lo segna la Corea, che si qualifica. Sicuramente, l’errore su Tommasi è stato determinante ma, all’Italia, mancano due rigori che le avrebbero consentito di raddoppiare e alla Corea un paio di espulsi. Per non parlare del rigore al 2’ minuto, che non c’era.

2° posto (pari demerito). Quarti di finale 2002. Corea del Sud-Spagna 5-3 rig. Arbitro Al Gandhour (Eg)

Rispetto alla partita precedente, non vi è stata una direzione a senso unico ma due indiscutibili errori decisivi a favore della Corea. Nei tempi regolamentari, infatti, è annullato un gol allo spagnolo Ruben Baraja per precedente sbandieramento del guardalinee trinidegno; motivazione: non si è mai saputa. Nei supplementari nuovo annullamento su un regolare gol di testa di Morientes, sempre per sbandieramento del medesimo guardalinee. Ci fu anche l’interruzione di un’azione regolare di Luis Enrique, solo davanti al portiere avversario, per inesistente fuorigioco. Ai rigori vincerà la Corea.

1° posto. Finale 1954. Germania Ov.-Ungheria 3-2. Arbitro Ling (Ingh)

La partita è passata alla storia come “Il miracolo di Berna”, perché vinta dai tedeschi contro una squadra che vantava, prima di allora, il record di ben 35 risultati utili consecutivi. In realtà, l’autore del “miracolo” è stato l’arbitro inglese Ling. Già al 10’, sul 2-0 per l’Ungheria, il centravanti tedesco Morlock segna un discutibile gol, perché rimesso in gioco da un passaggio all’indietro del difensore ungherese Zakarias (fuorigioco attivo o passivo?). All’ 84’, sul 2-2, l’ungherese Boszik viene buttato a terra dai tedeschi Schaffer e Fritz Walter mentre tenta di riprendere un passaggio del suo compagno Lantos. Sarebbe fallo ma l’arbitro non interviene. La palla finisce al tedesco Rahn che segna il gol della vittoria. Tre minuti dopo, l’ungherese Ferenk Puskas pareggia. Tra le esultanze ungheresi, un paio di giocatori tedeschi alzano le mani come a segnalare qualcosa. L’arbitro confabula con il guardalinee gallese Griffiths, mentre la palla già sta per essere riportata a centro campo e annulla per inesistente fuorigioco. La decisione è talmente clamorosa che, nei filmati ufficiali della TV svizzera (di lingua tedesca), l’inizio dell’azione di Puskas è stata “oscurata” dal successivo montaggio di un’immagine del pubblico in tribuna. Coppa del Mondo scippata.

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