“Non chiedere di un’opera d’arte “che cosa è, piuttosto guarda che cosa fa”, una frase che spesso mi torna in mente, forse la frase più appropriata per iniziare a parlare di questa bella mostra.
E’ iniziata il 13 gennaio e proseguirà fino al 28 febbraio, la mostra fotografica dedicata ad un’artista amatissima, anche a livello personale, Frida Kahlo.
La galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna presenta una mostra di scatti fotografici che non mancherà di suscitare passione e gradimento anche da parte del grande pubblico e non solo dunque dal pubblico “di nicchia”. In genere gli amanti della storia dell’arte e dell’arte contemporanea sono un pubblico defilato, quasi una setta. Molto spesso mi sento rispondere “Io non me ne intendo, non conosco l’arte, non vado mai”. L’arte è vita, è dentro di noi, noi riceviamo emozioni, siamo i commensali seduti alla tavola della vita, molto semplicemente. Questa è la storia della vita di una persona, ancora prima dell’essere artista.
Protagonista è una delle artiste più amate e stimate per la sua grande produzione artistica ma anche per il coraggio, la passione e la tenacia dimostrate nella sua vita. A lei e a questa sua figura di donna, capace di affrontare le sofferenze e le drammaticità della vita, imprimendole sulla tela, è dedicata la mostra dal titolo Frida Kahlo – Fotografie di Leo Matiz , reporter colombiano. Con una serie di istantanee, Matiz ci propone lo splendore e la versatilità di Frida, ritratta per le strade della sua città natale, la sua lunga e tormentata storia d’amore con Diego Rivera; una bella opportunità per ammirare da “vicino” questa grande personalità del mondo dell’arte.
Gli scatti ci rimandano agli anni ’40, quando Frida era già stata duramente provata dall’incidente e dalla poliomelite ed aveva fatto della pittura non solo l’unica sua ragione di vita ma un supporto, un sostegno, un ponte di continuità con la vita e con la speranza. La mostra racconta la storia del Messico tra rivoluzione e guerra, gioia , riscatto e voglia di futuro, del quale Frida esprime tutta l’interiorità. Le foto si soffermano soprattutto sull’ immagine di Frida, immortalata nel suo quartiere natale di Coyoacan a Città del Messico, una donna forte, tenace, una combattente nata. Arte e Rivoluzione, è questo il contesto maturato nelle foto, è questa la vita di Frida, una donna orgogliosa, tenacemente legata al suo Messico, profondamente legata alle sue radici. Messico vuol dire Frida e viceversa. Soprattutto in quegli anni di cambiamento, di tumulti politico-sociali che coincidono con le tragedie fisiche e sentimentali di Frida. Una storia molto tormentata e nello stesso tempo, semplice; la donna che trasformò la malattia in un’opera d’arte. Una donna unica, dove la disabilità è stata dissimulata dalla sua capacità di sublimare il dolore personale in opere artistiche gigantesche, che sono apprezzate a prescindere dalla sua straordinaria biografia. La disabilità come forza, come spinta emotiva del vivere, del ribadire “io esisto, vivo, eccomi”.
“Sono nata con una Rivoluzione” Frida Kahlo
Imperdibile dunque per tutti gli amici bolognesi e non .
Si ringrazia il sito onoarte.com
E la pagina ufficiale Facebook
di Alessandra Paparelli
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