Intel ha sviluppato un prototipo di processore che utilizza fibre ottiche al posto delle piste in rame per lo scambio dei dati; in questo modo è possibile raggiungere velocità di 50 Gbps, finora impensabili con le attuali tecnologie. Intel è una società leader nella fotonica applicata al silicio; codificata da un modulatore ottico, l’informazione viene inviata da un trasmettitore formato da quattro laser e successivamente decodificata da fotorilevatori che convertono il segnale ottico in elettrico, permettendone così l’elaborazione. Il rame usato per il trasporto dei dati ha lo svantaggio di degradare il segnale elettrico, in quanto la lunghezza delle piste o la loro vicinanza comporta la nascita di fattori parassiti che alterano la qualità del segnale, portando ad errori nella decodifica dell’informazione. Per ovviare a questo i progettisti elettronici devono studiare attentamente la geometria delle interconnessioni, valutandone disposizione e lunghezza. Utilizzando le fibre ottiche tutti questi inconvenienti vengono superati perché i segnali ottici, per tratte estremamente brevi come quelle all’interno di un processore, arrivano ai fotorilevatori pressoché intatti, conservando quindi tutta l’informazione. Obiettivo dei progettisti Intel è quello di ottenere velocità di trasporto dei dati dell’ordine dei Tbps, sufficienti ad esempio per trasferire i dati di un intero hard disk in un secondo.
Yari Sanfelice
Foto: www.hwupgrade.it
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