Da leggere: Sulla questione degli ostaggi. Parigi, 1941-1942

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Nella Parigi occupata, un capitano della Wermarcht contro la follia della guerra

Tra l’ottobre del 1941 e il febbraio del 1942, durante l’occupazione nazista a Parigi, il capitano Ernest Jünger, fu incaricato dal comandante in capo delle forze tedesche,  generale Otto von Stulpnagel,  di redigere un memorandum.

Con la pubblicazione per la prima volta oggi, a distanza di settant’anni, il documento acquista un significato politico di grande attualità. Lo scritto narra gli avvenimenti parigini dell’estate del 1941 e l’escalation di violenza che all’epoca infiammò l’opinione pubblica francese e fu motivo di crescenti riserve nel comando militare tedesco.

Nell’estate del 1941 a seguito di alcuni attentati contro gli occupanti, tutti i francesi prigionieri furono dichiarati ostaggi e perseguibili con la fucilazione. Fu l’inizio di vere e proprie esecuzioni di massa come quella di Nantes dell’ottobre di quell’anno dove 48 prigionieri furono giustiziati.  In quell’occasione, l’autore aggiunse al documento anche la traduzione delle ultime lettere alle famiglie scritte dagli ostaggi condannati a morte.  Gli ostaggi morivano da eroi, rifiutando di essere bendati e cantando “Vive la France” o l’Internazionale.

La più significativa e commovente delle lettere è quella di Guy Moquet, il più giovane dei condannati, e che oggi viene letta nelle scuole francesi ogni 22 ottobre, anniversario della sua fucilazione. Qui di seguito uno stralcio:

Mia cara mamma, mio carissimo fratellino, mio caro papà
      mi trovo di fronte alla morte. Vi prego, e prego te in particolare, cara mamma, di avere coraggio. Io ne ho, e vorrei averne quanto quelli che sono morti prima di me. Certo che preferirei continuare a vivere, ma ciò che mi auguro con tutto il cuore è che la mia morte serva a qualcosa.
E tu, papà caro, al quale come alla mamma ho provocato qualche pena, ti saluto ora per l’ultima volta. Credimi, ho fatto del mio meglio per seguire la strada che mi hai indicato.
Diciassette anni e mezzo, la mia vita è stata breve, ma l’unica cosa che rimpiango è di dovervi lasciare. Mamma, la cosa di cui ti prego, la cosa che mi devi promettere, è di avere coraggio e di superare il dolore.
Vi abbraccio con l’animo di un bambino. Coraggio.
Il vostro Guy che vi ama.

Desideria Cosi

Sulla questione degli ostaggi. Parigi, 1941-1942 

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Autore: Ernest Jünger – Editore: Guanda – Prezzo € 14,00 – Anno pubblicazione 2012 – Pagine 190

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