Curiosità su Frankenstein: non era il mostro, ma il dottore!

frankensteinTutti noi conosciamo il terrificante capolavoro ghotic-horror “Frenkenstein o il moderno Prometeo” pubblicato in via anonima nel 1818 e in via definitiva nel 1831.

Nellimmaginario collettivo, il nome di Frenkenstein appartiene al mostro partorito dalla penna della 19enne visionaria-romantica Mary Shelley. Ebbene, si tratta di un errore!

Frenkenstein era in realtà il cognome di Victor, lambizioso scienziato che cercava di riportare in vita uomini defunti, assemblando pezzi di cadaveri trafugati notte tempo presso cimiteri, obitori e mattatoi. Lerrore nasce dal fatto che la Creatura viene ricordata come mostro di Frankensteinfacendoci ritenere che il di equivalga al nome di e non a creato da.

NASCITA DEL CAPOLAVORO

Nel Maggio del 1816 la sorellastra di Mary Shelley, Claire Clairmont, legata sentimentalmente a Lord Byron, convinse Mary e il marito Percy a recarsi a Ginevra per trascorrere un periodo insieme. A causa delle pessime condizioni climatiche, le due illustri coppie furono costrette a trascorrere intere giornate a casa, ingannando il tempo grazie alla lettura di romanzi e racconti di fantasmi.

Un giorno, Lord Byron decise di fare una scommessa e sfidare tutti a scrivere un proprio racconto dellorrore. Avrebbe vinto ovviamente quello più terrificante. La cupa ambientazione del luogo, i discorsi sul galvanismo e sulla possibilità di infondere la vita in un cadavere, con i quali il marito Percy e Lord Byron erano soliti intrattenersi, scatenarono in Mary terribili incubi che permisero alla giovane scrittrice di dare vita a unopera colossale.

Era una cupa notte di novembre quando vidi il coronamento delle mie fatiche. Con un’ansia che assomigliava all’angoscia, raccolsi intorno a me gli strumenti atti ad infondere la scintilla di vita nell’essere inanimato che giaceva ai miei piedi. Era quasi l’una del mattino; la pioggia batteva monotona contro le imposte e la candela avrebbe presto dato i suoi ultimi guizzi quando, alla luce che stava per spegnersi, vidi aprirsi i foschi occhi gialli della creatura; respirò a fatica e un moto convulso le agitò le membra.

Luigi Galvani, fisiologo, fisico e anatomista italiano nato alla fine del 700, fu sicuramente fonte dispirazione del romanzo, basti pensare che a lui si deve la scoperta dell’elettricità biologica e di alcune sue applicazioni, come la cella elettrochimica.

Frankenstein00INFLUENZE LETTERARIE

NellOpera si possono inoltre trovare influenze derivanti da numerosi movimenti letterari e di pensiero, uno su tutti il gotico, con le sue ambientazioni oscure, gli onnipresenti deliri e gli elementi che incutono timore. Si riscontra pure una vena romantica, soprattutto se si considera il profondo amore che prova Victor per Elizabeth. Anche la descrizione dei paesaggi, che rappresentano i vari stati danimo del protagonista (foreste, mari in tempesta, lande ghiacciate e desolate), ricorda il movimento romantico.

PSICOLOGIA DEL MOSTRO

Desta curiosità l’attenzione alla sfera psicologica della Creatura “senziente”. Il mostro nasce infatti come ogni individuo normale, senza educazione e competenze, ma ben presto impara a comunicare ed articolare i suoi pensieri in maniera fisiologica. Ad innescare la rabbia furiosa sono i rifiuti da parte degli esseri umani che incontra nel suo percorso, i quali finiscono inevitabilmente per renderlo disperatamente violento.

Lunico essere che può dargli sollievo è lo scienziato Victor, cui si aggrapperà. Da qui deriva il gelido sadismo nei suoi confronti che poi, nelle ultime pagine, si rivela essere una forma perversa di affetto che scaturisce dallodio per sé stesso.

di Simona Mazza

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