Continua la conta delle vittime in Algeria

thumbnailimage.imgIl blitz finale dell’esercito algerino nel sito di In Amenas dove almeno una 40ina di lavoratori occidentali erano stati presi in ostaggio da terroristi legati ad Al Quaeda si è avuto nella giornata di sabato, ma non si ferma ancora il conteggio delle vittime.

Il bilancio provvisorio fornito dal governo di Algeri parla al momento di 23 ostaggi e 32 terroristi uccisi, questi ultimi, secondo quanto riferito da Ennahar tv, televisione algerina privata, appartenevano a sei diversi Paesi arabi, africani e di nazioni non europee.

Nel sito i In Amenas sono in corso al momento le operazioni di bonifica per eliminare dall’area le diverse mine che vi erano state nascoste dai terroristi. È comparso ieri un video risalente al 17 gennaio in cui l’emiro Moctar Belmoctar rivendica la responsabilità del sequestro presentandosi come membro di AL Quaeda e spiegando che l’Algeria è stata presa come bersaglio per “avere permesso ai colonizzatori di ieri di utilizzare il suo terreno e il suo spazio aereo per uccidere i nostri in Mali”, riferimento non velato alla Francia.

Dura condanna da parte di Obama nei confronti dei terroristi responsabili di quanto avvenuto, Obama ha garantito che “nei prossimi giorni resteremo a stretto contatto con il governo dell’Algeria per comprendere quello che è successo in modo da lavorare insieme per evitare che tragedie come questa si ripetano in futuro”. Il dipartimento di stato americano ha inoltre diffuso un avviso di rischio rapimento per i viaggi in Algeria autorizzando le famiglie dei membri dello staff a fare ritorno in patria.

La Francia difende l’operato del governo algerino, il ministro degli Esteri Laurent Fabius si è detto colpito che “ci sia la sensazione che gli algerini vengono messi sotto accusa mentre sono i terroristi a doverlo esserlo. Nessuna impunità per i terroristi”.

di Redazione

foto: pennenergy.com

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