CineStory. La fotografia ed i precursori del cinema

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Dopo le prime invenzioni del 1800 ci addentriamo in un altro campo fondamentale e sempre facente parte della storia del precinema, ovvero la fotografia (dal greco φῶς, “luce”, e γραφή, “grafia”).

La prima fotografia della storia

Si era scoperto che l’occhio umano riesce a percepire il movimento quando gli vengono poste davanti, in rapida successione, una serie di immagini leggermente diverse fra loro ad una velocità di almeno 16 immagini al secondo. Da qui si intravide la possibilità di proiettare una rapida serie di immagini su di una superficie e di utilizzare la fotografia per riprendere queste immagini una dopo l’altra su di una superficie chiara. Tali tecniche naturalmente fecero la loro comparsa lentamente ma tutte queste intuizioni sono parte integrante della tecnica cinematografica e della nascita dei primi cortometraggi.

Joseph Nicéphore Niépce

Un fotografo ed inventore francese chiamato Joseph Nicéphore Niépce (1765 – 1833) darà una svolta significativa nel mondo della fotografia; infatti nel 1826 Niépce realizza Vista dalla finestra a Le Gras, ovvero quella che viene normalmente considerata la prima vera fotografia esistente della storia, attraverso un processo definito in seguito eliografia.

Niépce ricoprì le lastre di peltro destinate all’incisione con uno strato di bitume di Giudea (sostanza utilizzata per via della sua forte resistenza al deterioramento) e le inserì nella parte inferiore della camera ottica, chiamata più comunemente camera oscura. Il bitume rendeva le lastre talmente fotosensibili che, in seguito ad un’esposizione alla luce durata ben otto ore, le parti della lastra che erano state esposte ai raggi di luce perdevano colore e si solidificavano, a differenza delle parti rimaste al buio che non presentavano alterazioni di nessun tipo. Terminata l’esposizione, la lastra veniva prelevata e lavata con un’essenza di lavanda per rimuovere eventuali residui di bitume; dopo di che il fotografo spargeva l’inchiostro che si posava sulle parti scure della lastra e,al termine del procedimento, appariva l’immagine fotografica.

Il primo risultato non fu del tutto soddisfacente: l’esposizione durò più ore del necessario e la rotazione della luce solare impresse ombre anormali sull’incisione della lastra. Eliografie più chiare e definite si otterranno con la sostituzione delle lastre in peltro con lastre di vetro.  

Fotografia e precursori del cinema

Diversi inventori e sperimentatori sono stati, inconsapevolmente, dei precursori del cinema. Nel 1877 ad esempio il regista francese Charles-Émile Reynaud inventò il prassinoscopio, con una funzione molto simile a quella dello zootropio, in quanto è anch’esso formato da un cilindro nel quale sono inserite delle immagini che, attraverso delle feritoie, si possono vedere dando l’impressione di osservare immagini in movimento. L’innovazione di Reynaud consisteva nell’inserimento di un prisma con lo stesso numero di facce delle immagini mostrate all’interno del cilindro.

Eadweard Muybridge

Fondamentale fu anche l’intuizione del fotografo Eadweard Muybridge (1830 – 1904) il quale, nel 1878, diede luce ad un esperimento diventato celebre nella storia della fotografia. Muybridge fece uso della tecnica chiamata cronofotografia, consistente nel mostrare in un’unica immagine o lastra fotografica il movimento di un soggetto.  Muybridge decise di posizionare dodici macchine fotografiche, ciascuna con il tempo di esposizione di 1/1000 al secondo, lungo il percorso che il soggetto in movimento avrebbe percorso, in questo caso un cavallo da corsa al galoppo. Le macchine vennero posizionate parallelamente lungo il tracciato che doveva percorrere il cavallo ed era lo stesso animale che, andando a colpire con gli zoccoli un filo inserito per ogni singola macchina, scattava le fotografie; le foto registrarono intervalli di un secondo e mezzo di movimento.

The Horse in motion

Questa famosa sequenza venne chiamata The Horse in motion e venne considerato un contributo notevole al quale si ispirò un altro inventore francese, Étienne-Jules Marey, che nel 1882, in seguito ai suoi studi sul volo degli uccelli, realizzò il fucile fotografico. Dovendo catturare immagini in movimento sviluppate in frazioni di secondi, decise di creare questo strumento fornito di lastre di forma circolare od ottagonale inserite all’interno di una camera oscura in miniatura, mentre la canna fungeva da obiettivo.

Foto di copertina: Vista dalla finestra a Le Gras, riproduzione dell’eliografia di Joseph Nicéphore Niépce realizzata dallo storico della fotografia Helmut Gernsheim, 1952 circa – Fonte: Wikipedia dominio pubblico

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