Chiuse le liste del Pd

bersani1La Direzione del Pd ha approvato all’unanimità le liste che saranno presentate alle prossime elezioni.

Bersani, al termine della riunione, ha voluto porre l’accento sulla presenza delle donne nelle liste: “La presenza femminile nelle liste è intorno al 40 per cento. Una rivoluzione civile da valorizzare e segnalare”, “Le liste- spiega il segretario- sono all’insegna della competenza, del pluralismo e della professionalità”.

Bersani risponde quindi alle accuse mosse da Monti dai microfoni del Tgcom24 dove il premier uscente ha affermato che la sinistra “”soffoca i meccanismi per la crescita, che sono basati su efficienza produttitvità e competitività”, secondo Bersani “”Non ho capito cosa voglia dire monti sulla sinistra che frena la crescita. Quando ho fatto il ministro ne ho fatte di riforme, forse più di quante ne abbiamo viste in questo anno”.

Tra i candidati del Pd anche quattro esponenti del mondo cattolico, come aveva annunciato Bersani. Si tratta di Emma Fattorini, docente di storia contemporanea all’Università ‘La Sapienza’, aderente alla comunità di Sant’Egidio. Edo Patriarca, storico esponente del volontariato e organizzatore delle settimane sociali dei cattolici italiani, Ernesto Preziosi, ex vicepresidente dell’Azione cattolica e attualmente direttore dell’istituto Toniolo (Università Cattolica del Sacro Cuore); Flavia Nardelli Piccoli, segretaria generale dell’istituto Sturzo.

La capolista al Senato sarà la sindacalista Cgil Valeria Fedeli, mentre alla Camera sarà Maria Chiara Carrozza, rettore della Scuola Sant’Anna di Pisa.

Luigi Berlinguer, presidente della commissione di Garanzia, ha presentato una proposta per le liste pulite che prevede di presentare a tutti i candidati un modulo in cui loro stessi dichiarino di non trovarsi in una delle condizioni di incandidabilità previste dal codice etico del Pd e dalla recente normativa sulle liste pulite. Se passa questo iter- osserva- successivamente la segreteria potrà investire la commissione di garanzia per una eventuale verifica sui casi in difetto dei requisiti”.

Il 30% degli eletti sono stati imposti dalla segreteria nazionale con lunghe contrattazioni con le segreterie locali, in Puglia Sergio Blasi si è dimesso dall’incarico in pieno dissenso con il gruppo nazionale “per aver tradito lo spirito delle primarie ed aver invaso le liste pugliesi di ‘immigrati dal nord'”, ha quindi ritirato le dimissioni in seguito ad un colloquio con Bersani.

Anche in Liguria c’è scontento con la presentazione di tre candidati con alcun legame al territorio: Marco Meloni, 41 anni, avvocato e ricercatore di Quartu Sant’Elena (Cagliari); Paolo Guerrieri, ordinario di Economia alla ‘Sapienza’, vicepresidente dell’Istituto Affari Internazionali e componente del Cda dell’Istat; Raffaella Mariani, 52 anni, geologa di San Romano in Garfagnana, capogruppo uscente nella Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici.

In Piemonte viene fatto il nome di Davide Mattiello, braccio destro di Don Luigi Ciotti, mentre in Sicilia saranno solo 5 i candidati esterni che non hanno partecipato alle primarie. La Sicilia occidentale sarà rappresentata alla Camera dallo stesso Bersani, quella orientale da Flavia Nardelli. Il direttore di RaiNews, Corradino Mineo, guiderà la lista per il senato.

In Campania verranno presentati l’ex leader della Cgil Guglielmo Epifani ed Enrico Letta.

La consigliera provinciale lombarda, Bruna Brembilla, indagata per contatti con la ‘ndrangheta, rinuancia invece alla propria candidatura.

di Redazione

foto: theblazonedpress.it

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