Bersani, intervistato da Fazio a Che tempo che fa, chiede a Grillo: “Ciascuno si prenda le sue resposabilità, visto che potevano stare a casa e invece hanno detto ‘vengo in Parlamento’. Ora ha 1/3 dei parlamentari e dica cosa vuole fare”.
Un patto con il M5S sembra dunque essere escluso per il leader del Pd, in quanto permangono “punti di dissenso radicale”: “ci sono cose di sinistra e cose che non lo sono affatto. Grillo non vuole che un figlio di immigrati nato qui sia italiano e mi sembra molto tiepido sull’evasione fiscale. Questo non è di sinistra”.
La parola, secondo Bersani, tocca comunque al Pd: Abbiamo 460 parlamentari, il doppio della destra e il triplo di Grillo. Quindi la prima parola tocca a noi” e quello che serve è “un governo di cambiamento su un programma di 8 punti che chieda su questi la fiducia”.
Dal canto suo anche Napolitano, alla ricerca di una maggioranza per la formazione del governo, pensa di affidare a Bersani il compito in quanto leader della coalizione di maggioranza alla Camera, un governo che garantisca di riformare la legge elettorale, se tuttavia Bersani non dovesse trovare la maggioranza necessaria la formula adottata sarebbe “un governo del Presidente a responsabilità parlamentare”.
La proposta di Bersani guarda ai grillini nell’impossibilità di qualsiasi accordo con il Pdl e li invita, di fronte allo scandalo emerso intorno all’ex senatore Sergio De Gregorio, a unirsi per far passare innanzitutto una legge anticorruzione.
I Grillini nel frattempo si sono trovati ieri all’Hotel Saint John di Roma e verranno raggiunti oggi da Grillo e Casaleggio. Si è discusso soprattutto della comunicazione interna ed esterna al partito decidendo di creare un Google group ed un forum per l’organizzazione logistica.
di Redazione
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