Accordo in corso. Fini: è necessario che il Presidente si dimetta. Berlusconi: non lo farò

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Voci sempre più fondate parlano di trattative in corso tra Berlusconi e Fini, trattative che dovrebbero portare ad un patto tra i due nemici-amici.Fini avrebbe proposto a Berlusconi di consegnare le dimissioni al colle prima del 14 ( giorno del voto di fiducia), dopodichè  avrebbe avuto un reincarico entro 72 ore, creando un governo guidato dallo stesso premier ma in cui entri anche l’Udc. Unica clausola la riforma della legge elettorale che modifichi il premio di maggioranza. Berlusconi sta riflettendo sulla proposta, mentre i suoi fedelissimi si dividono in due gruppi: coloro che ritengono interessante l’offerta (Gianni Letta, Angelino Alfano, Franco Frattini) e coloro che consigliano al premier di non valutare la proposta perché lo priva dell’unica arma per la sua sopravvivenza politica (Denis Verdini, Ignazio LaRussa, Maurizio Gasparri). Fronte diviso anche tra i finiani: Italo Bocchino  ritiene necessarie le dimissioni del Presidente del Consiglio, ma è favorevole ad un reincarico dopo 72 ore con qualche “piccola” condizione ( riforma elettorale e nuova agenda economico-sociale); Silvano Moffa è di parere diverso, le elezioni per lui non servono, basta un patto di legislatura a cui Berlusconi è favorevole, tra l’altro. Il premier non è per nulla propenso a dimettersi, meno che mai alla vigilia di un importante vertice europeo perché significherebbe lasciare l’Italia in balìa delle altre potenze. Berlusconi è sicuro che avrà la fiducia ( almeno 313 a 311voti, assicurano i suoi collaboratori) e in questo caso potrà allargare le fila  della maggioranza; in caso di esito negativo c’è sempre il ricorso alle elezioni.

Redazione

Foto: iljester.it

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