Sono un uomo libero

Non sono avvezzo nel parlare di politica e di religione perché, a mio parere, sono argomenti che rendono schiave le persone. Mi reputo un uomo libero. Ma diamo un senso a questa affermazione. “Essere libero”  significa capacità di riflettere prima di fare propria un’altrui opinione, significa diffidare delle idee che vengono proposte, significa infine saper distinguere “ragionando”.  Ma  l’uomo nasce veramente libero? L’uomo può dirsi veramente libero? Questa affermazione può avere un significato reale se poniamo l’ aggettivo libero in relazione ad uno specifico aspetto delle attività umane: questa certezza ha però valore assoluto relativamente al contesto preso in esame. Le riflessioni devono però tendere all’analisi a tutto tondo di questa ipotesi di libertà e non solo di un contesto specifico. Il termine “contesto” , dal latino contextus, significa “tessuto insieme” per cui l’analisi isolata di una parte di tessuto potrebbe nasconderci la trama e non condurci ad un risultato. Per me  l’uomo non nasce libero ma che lo diventa solo quando comincia ad usare un bene meraviglioso che è proprio del suo patrimonio genetico e cioè il pensiero,e quando col pensiero comincia a rimettere in discussione ed eventualmente a correggere tutta la sua vita precedente. Questo perchè , sin dalla nascita, egli è sottoposto ad un continuo condizionamento da parte di variabili esterne:  condizionamento nell’educazione domestica,nel credo religioso,nel percorso degli studi,nell’impegno sociale e quant’altro. Libertà è invece una parola magica che se da un lato non si può sminuire con il solo significato etimologico preso da un qualsiasi dizionario, dall’altro, paradossalmente e contemporaneamente, può essere tradotta con due sole parole: coraggio e rettitudine. Uomo libero e retto è chi lascia questa eredità; è colui che ha il coraggio di analizzare il vizio e, confrontandosi con esso, di non lasciare che il vizio si impadronisca di lui; uomo libero e giusto è colui che con coraggio sceglie la strada più impervia e faticosa ma dignitosa rispetto a quella più agevole ma più contaminata da compromessi;uomo libero e retto è quello che pone la sua dignità e la sua morale al primo posto nella propria scala di valori e che non vende se stesso e la propria anima per nessuna cifra; uomo libero e retto è colui che non si vergogna di dire la verità anche quando essa può risultare sconveniente; ma uomo libero e retto è anche colui che si commuove tanto davanti allo spettacolo della bellezza della natura quanto davanti alle disgrazie dell’umanità; uomo libero e retto è colui che vive la propria vita secondo un’etica e nel rispetto di sé e degli altri; uomo libero e retto è colui che vive la sua vita al servizio degli altri e lascia negli altri un ricordo sempre vivo. Ecco allora che il coraggio della libertà diventa consapevolezza di essere, diventa modo di vivere ,perché a mio modo di vedere la libertà è un lusso che nessuno può ricevere in eredità;tutti gli uomini devono conquistarla percorrendo strade insidiose e combattendo battaglie quotidiane. Non ci può essere conoscenza senza esperienza ;come si può affermare che l’uomo deve vivere se prima non ha imparato come si faccia a vivere ,se prima non ha analizzato criticamente le più varie situazioni della vita,se prima non ha avuto esperienza della vita stessa; sarebbe come dire che Adamo mangiò la mela perché aveva fame! Al contrario Adamo, novello Ercole giovinetto, mangiando la mela rinuncia ad una vita già tracciata, precipita dal cielo per trasferirsi in una dimensione diversa, terrena,di sacrificio,di sudore, di rinunce, in sintesi di vita vissuta,  consapevole che quella scelta di vita dura lo restituirà a quello stesso cielo avvolgendolo in un’aura divina. Ecco all’ora che l’uomo che abbia imparato a misurarsi con la vita può rendere fertile e vitale il deserto della sua coscienza. Solo a questo punto l’uomo può dirsi libero perché, consapevole della scelta , ha combattuto per la propria dignità, per la propria coscienza,per la propria onestà intellettuale, per la propria autonomia di pensiero una battaglia fatta di rinunce e di sacrifici. E’ una dura battaglia , è vero , ma senza armi né violenza. La  sfida è vivere di ideali , di lealtà, di coraggio e di rettitudine; è dunque aborrire la menzogna di parola e di comportamento,l’ipocrisia ,la falsità, il compromesso,la denigrazione,la maldicenza, strumenti tutti che non agevolano l’elevazione sociale,figuriamoci quella morale prima e spirituale dopo. Quest’ ultima passa invece attraverso una serie di ricapitolazioni,attraverso una serie di rettifiche della propria persona prima e poi della propria anima. La meta in fondo al viaggio così non diventa una fine sterile, ma si trasforma in un nuovo inizio che , pur essendo il capolinea della vita terrena, è la fissazione nella memoria di chi resta di un uomo realmente libero e realmente retto.

“ Noi non possiamo scegliere la cornice del nostro destino, ma tutto quello che ci mettiamo dentro è opera nostra”.

Leo Comple

Nella foto, tratta dal film “Le ali della libertà”, Tim Robbins

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