L’Ultima Cena di Moissac

FRANCIA 368Nel nostro mondo globalizzato tutto si propaga velocemente ed è normale la diffusione delle stesse immagini alle più svariate latitudini, specie ai fini pubblicitari e di mercato.

Ma a me è successo di meravigliarmi davanti ad un’immagine simile alla pala che correda l’altar maggiore della chiesa del mio paese, una modesta Ultima Cena in affresco, opera di un pittore praticamente sconosciuto, entrando nella sala capitolare dell’abbazia di Moissac.

Replica ad olio su tela dello stesso momento che tante volte avevo visto sin da bambina, mi ha catturato immediatamente lo sguardo e son rimasta stupita e sorridente a guardarla a lungo, facendo paragoni con gli occhi della mente.

Stesso impianto verticale della scena con Cristo centrale e gli apostoli disposti attorno al tavolo rotondo, compressi e quasi tagliati i più laterali, le stesse vivande disposte, e soprattutto le due figure in primo piano mostravano le stesse torsioni del corpo e la disposizione delle pieghe degli abiti. La diversità più evidente era lo sfondo, qui più ricco, con colonne corredate da capitelli compositi che incorniciavano un paesaggio alle spalle del Signore.

La tela non mi è parsa né firmata né datata, sommariamente indicata come opera del XVII sec.

Mi sono chiesta se i due manufatti sono copie di qualche opera più importante, o se anche la tela possa essere di quel Carlo Pozzo di Valsolda che ha firmato e datato 1659 il presbiterio della chiesa parrocchiale di Consiglio di Rumo.

Forse bottino di guerra dei soldati di Napoleone? Come ha potuto, questa tela, finire a Moissac, luogo così importante per la Storia dell’Arte, conosciuta per avere il chiostro più bello del mondo e sul portale l’affascinante Geremia dagli occhi che fanno sognare?

di R.F.T.

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