Istat: dati pessimi. L’Italia ha bisogno di un’altra ricetta

Istat303551Nel parossismo della campagna elettorale alcuni partiti hanno improntato la loro propaganda politica al dibattito sul cosiddetto Stato sociale assistenza sanitaria, pubblica istruzione, indennità di disoccupazione, previdenza sociale –, la sussistenza del quale, per quanto emerge dagli ultimi giorni, sarebbe garantita attraverso la recisione dei dipendenti pubblici (secondo alcuni), attraverso l’adozione di nuove misure di flessibilità in uscita nel mercato del lavoro (secondo altri); nessuno sembra andare nelle direzioni che, a rigore di logica, appaiono più sensate: 1) la riforma del sistema bancario nazionale, con la (re)istituzione di una banca di Stato che abbia la prerogativa di stampare moneta per garantire la solvibilità del debito pubblico, renderebbe la depressione economica che ci avviluppa meno soffocante. Gli Stati Uniti sono tutelati dalla Federal Reserve e non soffrono come noi, nonostante i 16400 miliardi di dollari di debito – la maggior parte del quale è detenuta dai cinesi. Lo spread tra Btp e Bund ne è dimostrativo: le sue variazioni sono direttamente proporzionali agli interventi della BCE, vincolati per evitare di incorrere nella tanto paventata recessione inflazionistica.

2) Il contingentamento degli stipendi pubblici, a partire dal Presidente della Repubblica, riducendo via via secondo percentuali prestabilite. Porre un tetto alla retribuzione massima dei dipendenti pubblici non è solo una questione di necessità: è sintomo di buon senso.

Sul fronte economico, secondo dati Istat il Pil continua a calare e ritorna ai valori di dodici anni fa: -2,2% rispetto al 2011; grande frenata della Borsa di Milano che chiude in negativo, con l’indice Ftse Mib in perdita dell’1% a 16.544,95 punti. Spread in rialzo, tocca quota 275.35 punti base (+1.22%).

In Europa bollino rosso per Portogallo, Cipro e Grecia, con prodotti interni in forte calo, mentre la Spagna fa segnare un ottimistico -0.7% (dati Eurostat). Per l’Eurozona terzo trimestre consecutivo di recessione, il Pil si attesta in calo dello 0,6% nel quarto trimestre del 2012.

Arrivano comunque parole di fiducia dalla Casa Bianca: «L’Italia ha fatto grandi progressi con il premier Monti. Sarà importante per il prossimo governo mantenere lo stesso slancio» è l’assunto del portavoce Caitlin Hayden, che prelude all’incontro tra Barack Obama e Giorgio Napolitano.

di Andrea Capati

foto: formiche.net

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