È uscito nelle sale I 2 soliti idioti, secondo film del duo comico formato da Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio che con il suo repertorio di parolacce e gag sta spopolando tra i giovani.
Protagonisti del film sono ancora una volta il disonesto padre-imprenditore Ruggero, ed il figlio Ganluca. I due sono contornati da una serie di altri personaggi folli sempre interpretati dai due comici. Insieme a loro Miriam Giovanelli nei panni di una sexy badante ed i Club Dogo nei panni di se stessi. Compare anche Teo Teocoli nei panni del suocero di Gianluca, che ricorda volutamente Monti, e che rappresenta l’antitesi di Ruggero.
Ancora prima dell’uscita si sono già scatenate le polemiche sull’uso del turpiloquio e sulla amoralità dei personaggi. In conferenza stampa Biggio risponde: “Noi crediamo in quello che facciamo: la parolaccia per noi non è un gratuita, ma ha un senso”, lo sostiene Mandelli: “La parolaccia è come l’arma per un personaggio dei videogiochi: uno strumento. Ci sono cose molto più volgari, come le scorciatoie che le gente usa continuamente, dal parcheggio in seconda fila ad altro: e non solo nel nostro film”.
Respingono anche le accuse di cattivi educatori: “Non siamo noi a essere diseducativi, i bambini devono educarli i genitori. Quando io ero piccolo e cantavo per casa alcune canzoni forti di Elio e le Storie tese, mia madre di dava uno schiaffo: e faceva bene”.
Anche il produttore Valsecchi sostiene con forza le tesi dei due protagonisti: “‘Cazzo’ è la parola più usata in Italia insieme a ‘ciao’ e a ‘ok’. Rispetto ai personaggi del classico cinepanettone, loro due sono molto più giullari, mettono a nudo i nostri difetti. Intaccando figure che non mettiamo mai in discussione: come i genitori. Con un linguaggio vero, contemporaneo, trasgressivo: e quindi spontaneo. Provate e vedere il film in sala con i ragazzi, io l’ho fatto: si divertono tantissimo. Per questo vengono così spesso attaccati: ma come direbbe Ruggero, a voi il giudizio, a noi l’incasso”. In progetto anche il terzo film stavolta ambientato in America.
di Redazione
foto: mentelocale.it
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