Rapporto annuale dell’INAIL 2010 sull’andamento infortunistico

Nel consueto rapporto annuale sull’andamento infortunistico, il Presidente dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione sul Lavoro – Marco Fabio Sartori – ha illustrato il trend positivo di decrescita per il 2010 dei casi di infortunio denunciati (da 790.000 a 775.000) e del numero di incidenti mortali (da 1.053 a 980). La soglia dei morti sul lavoro è scesa sotto i mille casi/anno, fatto questo di estrema importanza,  in quanto avvenuto dopo il calo record del 2009. I dati assumono una rilevanza maggiore se rapportati ad un decennio fa quando gli infortuni sul lavoro erano oltre 1 milione (1.030.000) e ben 1.452 i casi di morte. Questo riconosce lo sforzo dell’Inail nelle attività di prevenzione e di informazione affinchè la cultura della sicurezza sia per i lavoratori e per le imprese, un impulso al miglioramento costante degli luoghi di lavoro. Tuttavia, anche se l’andamento degli infortuni e delle morti sul lavoro è decrescente dal punto di vista dei numeri, occorre ricordare che il decesso di 980 lavoratori sul posto di lavoro nel 2010, rappresenta il dramma di altrettante famiglie. La media di quasi 3 decessi al giorno in un paese civile che si rispetti non può essere accettata. Lo sforzo per evitare queste tragedie deve essere un fatto comune; combattere con la denuncia il lavoro sommerso che l’Istat ha stimato in quasi 3 milioni di unità di lavoro e intervenire in modo quasi ossessivo nella prevenzione per sensibilizzare tutta la società civile.

Massimiliano Nelli

Foto: economiafinanza.net

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