Per essere felici ci vuole coraggio

Secondo la filosofia orientale lo scopo della vita è il raggiungimento della felicita, ma se la nostra mente è affastellata da emozioni negative, è difficile raggiungere tale condizione. Il cosiddetto “pensiero positivo” da solo non basta. Paradossalmente dobbiamo anche conoscere la causa di ciò che ci rende infelici per eradicare la sofferenza dalle sue radici.

Cos’è la felicita?

Ognuno, in base alla propria predisposizione mentale, fornisce una risposta assolutamente soggettiva a questa domanda. 

Ciò che rende felice una persona può non rendere felice un’atra. Fin qui ci siamo…

Occhio alla felicità “dopata”

La felicità è parte integrante della vita ma non è così scontato essere felice. 

Spesso vediamo nei corsi di Mindfluness gente felicemente “dopata”, che mostra una felicita esagerata, distorta, cristallizzata, ma che in realtà non è felice affatto.

La consapevolezza

Una volta trovata la propria risposta, (la meditazione ci aiuta attraverso l’allenamento alla consapevolezza) dobbiamo chiederci: “Cosa stiamo facendo per realizzare la nostra visione della felicita?”

Una questione di atteggiamento mentale

L’atteggiamento mentale, il nostro modo di pensare, la qualità dei nostri pensieri, le nostre strategie comportamentali e conseguentemente le nostre azioni, (che dovrebbero essere coerenti con ciò che pensiamo) sono necessarie non solo per affrontare dolori e sofferenze ma anche e soprattutto per essere felici.

Ciò può sembrare strano ma non lo è affatto.

Pensiamo a quante volte, per non causare sofferenza o per non deludere gli altri o solo per paura, non abbiamo avuto il “coraggio” di dire o fare ciò che ci rendeva felici?

Il nemico numero uno della felicità 

L’ostacolo da superare è la paura: non una paura giustificata, sana e costruttiva, ma una paura indotta, che è solo distruttiva e limitante.

Il coraggio

Per essere felici occorre sostanzialmente essere determinati e coraggiosi.

Ci vuole coraggio in tutte le sue declinazioni e sfumature.

Abbiamo bisogno di coraggio per parlare fuori dal coro, per agire contro corrente, per vestirci contro tendenza, per abbandonare o superare i luoghi comuni che la società ci ha imposto, per sfatare miti e credenze radicate, per mettere in dubbio informazioni date per certe o per ribellarci ad ordini imposti dall’alto, da chi ci vuole sempre un gradino al di sotto (per meglio condizionarci).

Ci vuole coraggio per uscire dal grigiore, dal piattume, dalla desolazione e dalla paura che ci castra e ci paralizza, per alzare la testa e smettere di indossare gli occhiali del pessimismo, dell’autocommiserazione, che ci portano a colpevolizzare sempre il prossimo, il fato, la natura e via dicendo.

Sei felice se…

Per essere felici basta apprezzare i piccoli piaceri che ci riserva la vita, avere il coraggio di guardare oltre, di scoprire il bello nel normale.

C’è poi un genere di coraggio che ci aiuta a sfidare le avversità e tutte quelle condizioni sfavorevoli, comprese le malattie, che ci distolgono dal traguardo.

Questo coraggio è l’espressione di una forza immane presente in ciascuno di noi, chiamiamolo pure “istinto di sopravvivenza”, che ci aiuta a ricucire i brandelli del nostro tessuto esistenziale.

 La pratica del mantenimento

Ovviamente la felicita può essere transitoria. In questo caso occorre allenarsi (la meditazione ci può aiutare alla grande) anche a mantenere l’allenamento al coraggio.

La visualizzazione 

Attraverso tale tecnica, saremo in grado di affidare una serie di espedienti utili a rievocare, seppure in modo sbiadito, l’immagine della felicita anche in sua assenza. Si tratta sicuramente di un palliativo, ma funziona.

Così come è indispensabile riempire gli spazi in modo più congruo al livello di energia che vogliamo avere, evitando di riempire spazi emotivi e mentali su ciò che non ci rende felici, è altresì importante richiamare, attraverso la visualizzazione, pensieri positivi, energie e vibrazioni alte, sopratutto in un momento in cui tutto sembra andare in direzione contraria alla felicita.

Insomma, evitiamo di circondarci di informazioni o persone negative ma concentriamoci essenzialmente sulle cose positive!

Sta nella nostra responsabilità scegliere, perciò  non cadiamo nella trappola  di chi esercita un’influenza negativa su di noi, evitando di dare peso q chi cerca di smontare il nostro entusiasmo.

Conclusioni

Il coraggio ci porta a vivere senza tentennamenti, ed accettare che non tutti i nostri desideri si possono realizzare, ci aiuta ad apprezzare quanto di buono ci offre la vita, ci insegna a volare alto, sperare, sognare, desiderare, pur restando ancorati a terra.

“Per essere felici ci vuole coraggio”

Karen Blixen

 

 

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