Runanubandha è un termine usato nella spiritualità indiana. E’ il risultato di un debito karmico che rimane impresso nella “memoria del corpo” (memoria genetica e memoria della connessione fisica intima). Cosa vuol dire, perché succede e come liberarsi?
Runanubandha: il debito karmico
Runanubandha. A ognuno di noi è capitato sicuramente di incontrare alcune persone e avere, già dalla prima impressione, una sensazione di repulsione o attrazione.
Ognuna delle due emozioni scaturisce da un debito con tali persone, risalente alle nascite passate.
A causa di vecchi legami karmici, esse infatti sono rientrate nella nostra vita in questa nascita.
Finché esiste anche un solo runa (debito karmico) certe situazioni si ripropongono e interessano anche le generazioni future. In pratica, la memoria karmica lega un genitore e un figlio, un marito e una moglie o qualsiasi altra relazione intima per “trasmissione”.
Tocca dunque porre rimedio. Iniziamo spiegando meglio il concetto di “memoria karmica”, relative dinamiche e conseguenze.
I quattro livelli del runanubandha
Come prima cosa, occorre specificare che il runanubandha è formato da quattro livelli: corpo, mente, intelletto e anima. Esistono inoltre vari tipi di runa che una persona porta nella vita, come la runa Matru-Pitru, la runa Sthan (terra), la runa Samaj (società), la runa Guru, la runa del Re, la runa della religione, ecc.
A livello del corpo, il debito si forma attraverso il contatto fisico, come una semplice stretta di mano o un abbraccio. In questo caso, le cellule lo trattengono come ricordo di quella persona, rendendolo un runanubandha. Di conseguenza, maggiore e più intimo è tale contatto, più difficile sarà ottenere la liberazione (moksha) a meno che non si risolva il debito. Minore è il contatto fisico, minori sono le possibilità di aumentare i legami karmici.
Questo spiega come mai il Sanatan Dharma prescrive la pratica di fare Namaste ed evitare la stretta di mano. O ancora, come mai certe sostanze come sale, semi di sesamo o terra, non si possono prendere dalle mani di qualcuno. Infine, spiega come mai è sconsigliabile la promiscuità sessuale. In che senso?
Runanubandha e sesso
Se nel corso della vita allacciamo e tronchiamo numerose relazioni sessuali, tutte queste informazioni rimangono impresse non solo nel nostro subconscio, registrate cioè da qualche parte a livello energetico, ma anche nel corpo.
Ora, dato che il corpo ricorda tutto, se abbiamo sperimentato questo “tira e molla” diverse volte, a livello fisico esso potrebbe andare in confusione e, a sua volta, questa confusione si esprimerà nella nostra vita attraverso una serie di segnali apparentemente incomprensibili.
Stati d’ansia, insicurezza e depressione sono solo alcuni dei sintomi cui potremmo andare incontro.
Anche il cibo ci manda in “corto”
Un altro fattore che ci manda in tilt è invece il cibo, sempre secondo la cultura indiana. Per ovviare a questi rischi, gli “ortodossi” ad esempio non mangiano più di due o tre portate nello stesso pasto. In aggiunta, cercano di abbinare i cibi secondo alcuni criteri ben precisi.
Ripulire il debito: il Klesha Nashana Kriya
Per liberarci dal vincolo della runanubandha, gli indiani osservano dei precisi rituali, quali il “lavaggio” con gli elementi fuoco, aria (esposizione al vento), terra (lavando gli indumenti con fango o terra rossa) e acqua. La pratica è nota con il nome Klesha Nashana Kriya e prevede altresì la recitazione del mantra Bhuta Shuddhi. L’intenzione dietro bhuta shuddhi è che lentamente, per un periodo di tempo, dovremmo riuscire a far funzionare gli elementi nel modo desiderato e arrivare a pagare il nostro debito, fin da questa vita.
Sarà vero? Beh, tentare non nuoce.
Foto di Alexander Fox | PlaNet Fox da Pixabay
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