Quel grosso grasso matrimonio veneziano

quel grosso

“Per la festa di matrimonio non si deve badare a spese!” dicevano i ricchi borghesi di un tempo, ma oggi il matrimonio sembra passato di moda per far spazio a convivenze non festeggiate; a quei pochi che ancora ricorrono alle nozze in pompa magna, si affiancano i timidi sposi stile #kilometrozero, con piccolo corteo che parte a piedi da casa fino al municipio, seguito dalla scampagnata, magari col pranzo al sacco o a casa di mamma col sistema del portapiatto, niente bomboniere ma bustarelle per il viaggio di nozze.

Eppure, mai si è parlato di un matrimonio in maniera così esagerata e ficcante come è stato in questi giorni in occasione di quello tra Jeff Bezos e Lauren Sanchez; nemmeno gli sposalizi di nobili decaduti, imprenditori, calciatori, veline e gente di spettacolo di super rango mediatico hanno mai ricevuto così tanta attenzione di cronaca, tra onori e curiosità ma anche di insulti e proteste, così rendendo l’evento più eccezionale che mai.

Certamente una parte di tregua gossippara in costanza di guerre così vicine, con notizie a raffica di bombardamenti e raid continui da mesi e mesi c’è stata, ma tutta questa rabbia per la scelta di Mister Amazon e consorte della romanticissima città di Venezia, da dove viene veramente? Possibile mai che si possa essere trattato soltanto di una sorta di disagio da affollamento e non invece di un classico invidioso “vorrei ma non posso?”.

Comunque, sull’isola di San Giorgio Maggiore, ovvero nel cuore della laguna di Venezia, la coppia dei due ricchissimi ha detto sì in una cerimonia segreta alla presenza di ben 250 celebrità, che quindi così segreta poi non era, circondata dalle manifestazioni “No Bezos” ove la folla sgomitava per rubare qualche scatto a qualche vip; insomma, il “controspettacolo! è stato un po’ squallido e perciò qualche considerazione un po’ più concreta è bene che venga fatta.

Premessa fondamentale: che ruolo ha oggi l’Italia nella visione del mondo? Risposta secca: l’Italia ha la bellezza e quindi è destinata a rappresentare la massima espressione del lusso mondiale.
Niente altro? Al momento pare di no, visto che, nello scacchiere internazionale, la vecchia Europa arranca un po’ e l’Italia, a sua volta, non sembra avere – purtroppo come sempre – troppa voce in capitolo, ma i dati confermano quanto sopra: molti immobili delle grandi città d’arte italiane sono già stati acquistati e altri sono nelle mire dei grandi Paperoni statunitensi, cinesi, arabi (russi un po’ meno per ragioni notorie).

Sempre sperando che l’Italia possa mantenere la propria identità, oggi si sta parlando di un evento che ha portato alla Serenissima ben trenta milioni di dollari idonei a sostenere migliaia di posti di lavoro per il personale di alberghi, ristoranti e aziende, per non parlare dei taxi acquatici e delle gondole prenotate per le centinaia di ospiti, senza dimenticare i fioristi, gli artigiani per decorazioni e bomboniere su misura, i tecnici per gli spettacoli di droni e ologrammi, oltre al team di 500 persone, tra chef stellati, food stylist (si tratta di catering da € 1.000,00 a persona, e guardie del corpo pagate per l’evento; tutto fiscalmente dichiarato, compresi gli affitti per i luoghi pubblici, con vantaggi non indifferenti anche per l’amministrazione finanziaria.

Si aggiunga poi che Jeff Bezos ha donato personalmente oltre € 3.000.000,00 al territorio e che gli sposi hanno chiesto ai loro 200 invitati di non portare regali di nozze, ma di contribuire a loro volta con donazioni a enti di beneficenza locali; certamente non è stato un matrimonio di gran classe (inaccettabile lo smoking di lui come il bianco verginale di lei che è pluridivorziata), ma questi ci sembrano peccati veniali.

Duro da accettare tutto ciò?
Ma no! Torniamo ai motivetti dei Giganti che, negli anni sessanta, cioè ai tempi in cui eravamo potenti ma con guerre in corso anche allora, cantando tutti insieme (che è meglio) “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”.
Nonostante chi scrive sia una che raramente compra su Amazon perché le botteghe italiane non dovranno mai chiudere, diciamo: “Tanti Bezos a tutti!” ma soprattutto, “Benvenuti a sposarvi qui da noi” a tutti i ricconi del mondo, per fissare nella vostra memoria “il giorno dell’amore” in città e borghi d’arte meravigliosi che davvero “non hanno prezzo”.

Foto di Michelle Pitzel da Pixabay

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