Nuove intercettazioni: Riina parla di Mangano con il boss Lorusso

Vittorio-Mangano-624x300Il “boss dei boss ” Totò Riina è finito agli onori della cronaca dopo che è stata divulgata l’ennesima intercettazione con il vicino di cella, il boss pugliese Alberto Lorusso, detenuto anch’egli presso il carcere Opera di Milano.

In diverse conversazioni, captate dalle cimici della Dia (direzione investigativa antimafia), si è fatto il nome di Berlusconi.

Nella prima, avvenuta il 6 agosto, Riina aveva chiesto a Lorusso cosa dicessero i media di quel “buffone” di Berlusconi.

La risposta del boss pugliese fu “a Roma stanno vedendo come fare per salvarlo “.

Poi Riina aveva lanciato una serie d’invettive al pm Di Matteo, culminate con le minacce di morte che hanno messo in allarme l’intera Procura.

Nella seconda, del 20 settembre i due avevano invece parlato dei”guai” di Silvio Berlusconi.

Probabilmente guai giuridici, visto che da poco era stata emessa la condanna definitiva nel Processo Mediaset.

Rispondendo alle parole del boss della Sacra Corona Unita pugliese sulle ultime notizie che riguardavano il Cavaliere, Riina aveva risposto mestamente: “Se lo merita, se lo merita. Gli direi io ‘ma perché ti sei andato a prendere lo stalliere? Perché te lo sei messo dentro?”.

Gli investigatori ritengono che si faccia riferimento a Vittorio Mangano, definito da Paolo Borsellino una delle “teste di ponte” dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia. Noto con il soprannome di “stalliere”, venne assunto con funzioni di amministratore, nella Villa San Martino, ad Arcore, di Silvio Berlusconi.

Condannato per mafia, è morto prematuramente il 23 luglio 2000.

Riina, sempre parlando di Mangano, avrebbe poi detto: “Era un bravo picciotto (ragazzo), mischino (poverino), poi si è ammalato ed è morto”.

Adesso tutte le conversazioni registrate sono state depositate tra gli atti del processo sulla trattativa.

di Simona Mazza

foto: livesicilia.it

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