La variante inglese

Il 20 Dicembre 2020 è stata rilanciata dai media internazionali la notizia dell’esistenza di una variante del virus SARS-CcV-2 molto diffusa in Inghilterra, e contestualmente la situazione dei contagi a Londra e nel Kent è stata definita dal governo inglese “fuori controllo”. Questo ha portato alla chiusura dei voli per Londra da parte di alcuni paesi e al diffondersi del panico da “variante inglese” come era prevedibile. Un articolo pubblicato sul BMJ già il 16 dicembre 2020 (BMJ 2020;371:m4857) ci aiuta a capire di cosa si tratta e quanto dobbiamo temerla. 

Variante virus

Una variante di un virus è il risultato di una mutazione del suo RNA (una base al posto di un’altra, vedi la Piccola Lezione di Biochimica per tutti, Inlibertà 5 Dicembre 2020). Le mutazioni avvengono costantemente in natura nel DNA (o RNA) di tutti gli esseri viventi e sono alla base dell’evoluzione.

Una mutazione può essere silente (non avere alcun effetto), avere effetti negativi sull’organismo (e in questo caso scompare, visto che l’individuo mutante non sopravvive), o avere effetti positivi per la sopravvivenza, e in questo caso l’individuo mutante si riproduce velocemente e la mutazione si diffonde.

Mutazione DNA

Ad esempio la mutazione del DNA umano che causa la microcitemia, una malattia ereditaria del sangue, altera l’emoglobina, la proteina responsabile del trasporto di ossigeno, rendendola meno efficiente. Tuttavia, questa mutazione si era molto diffusa in alcune zone dell’Italia perché rende l’individuo resistente alla malaria. Oggi non ne abbiamo più bisogno, ma all’inizio del XX secolo era una chance di sopravvivenza.

La variante inglese del virus SARS-CoV-2 porta ad una modifica della proteina spike, quella che il virus usa per entrare nelle cellule ospiti e che viene riconosciuta da alcuni tipi di test. E’ stata scoperta nel Regno Unito a Settembre, e a Dicembre era responsabile di circa il 20% dei casi di Covid-19 nel Norfolk. In alcune zone la sua presenza è associata con un incremento dei contagi di Covid-19. Ma cosa vuol dire associata? La mutazione causa un aumento della contagiosità della malattia virale? Non è detto.

Differenza fra associazione e nesso di causalità

Cerchiamo di capire la differenza fra associazione e nesso di causalità. Lo spiega molto bene una battuta che circola fra gli epidemiologi: stare a letto è un’attività estremamente pericolosa perché moltissime morti avvengono in un letto. Questa è un’associazione fra due eventi, ma certamente non vi è un nesso di causalità fra stare a letto e morire.

Pericolosità

Qual è quindi la sua pericolosità? Sicuramente sarà necessario verificare che queste alterazioni non rendano il virus “invisibile” perché non riconosciuto dai test diagnostici, e che i vaccini sviluppati siano efficaci anche per questa variante. Ma questo è vero per qualsiasi mutazione e conseguente variante, ed è per questo motivo che la ricerca non si può mai fermare. E’ quello che succede con l’influenza stagionale, che muta ogni anno, e il vaccino viene adeguato di conseguenza. Fortunatamente il virus SARS-CoV-2 non muta rapidamente come quello dell’influenza.

I vaccini

I vaccini producono anticorpi contro molte regioni della proteina spike, quindi è improbabile che un singolo cambiamento renda il vaccino meno efficace. I test diagnostici invece indagano più di un gene, nel caso dei test molecolari, o diverse proteine, nel caso dei test antigenici. Vaccini e test diagnostici possono essere verificati e adeguati in caso di necessità.

E’ per questo che la paura della variante inglese è rapidamente scemata, così come rapidamente si era diffusa. Altre varianti verranno scoperte, altre paure si diffonderanno. La raccomandazione è sempre la stessa, prima di andare nel panico, informiamoci bene.

*Biochimico, direttrice del  Laboratorio Rischio Agenti Chimici dell’INAIL 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay 

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