La Cassazione approva. Ora #bastaunsi

boschi renzi-2Il primo «si» alla riforma costituzionale Renzi-Boschi è arrivato: la Corte di Cassazione ha ufficialmente dato il via libera ai giochi. Dalla data odierna, Renzi e il suo governo hanno un totale di 60 giorni per decidere la data precisa da comunicare, data in cui si svolgerà il referendum. Nel verbale della riunione tenutasi, si legge che l’Ufficio Centrale per il Referendum «ha dichiarato conforme all’art. 138 Cost. e alla Legge n. 352 del 1970 la richiesta di referendum depositata il 14 luglio 2016 alle ore 18.45 sul testo di legge costituzionale avente ad oggetto il seguente quesito referendario: approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione»

#bastaunsi

La Cassazione ha, quindi, vidimato le 500mila firme depositate che richiedono la consultazione della riforma. Ma, ad oggi, ancora si discute per decidere la fatidica data: si ipotizzano il 13 o il 20 novembre prossimo, benchè non è escluso il week end successivo. L’importante è il non sovrapporre la data del referendum alla data della votazione per la legge elettorale, l’Italicum (https://www.inliberta.it/italicum-la-nuova-legge-elettorale-come-funzionera/).

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Immediatamente, il premier rilancia il tweet del Comitato per il si: «Adesso possiamo dirlo, questo è il referendum degli italiani» e successivamente sulla sua e-news «il referendum non è la sfida di Matteo Renzi, ma di milioni di persone che vogliono ridurre gli sprechi della politica, rendere più semplici le istituzioni, evitare enti inutili e mantenere tutte le garanzie di pesi e contrappesi già presenti nella nostra Costituzione» Stessa identica esultanza dall’altra parte del duo, Maria Elena Boschi twitta con l’ashtag «bastaunsi».

Il “no” in scooter

Come in tutte guerre referendarie, la controparte preme per conosce il giorno della votazione: Arturo Scotto (Sel) sarebbe «piuttosto curioso di sapere quando si farà», mentre Renato Brunetta ‘urla’ di portare a termine i trucchetti e di dare agli italiani una data. Il Movimento 5 Stelle con Alessandro Di Battista gira tutta Italia in scooter  per spiegare ai cittadini le ragioni del «no».

dibattista-scooter-660x330Infatti, il giorno 7 agosto scorso è iniziata la campagna del deputato, il quale fino al 7 settembre prossimo percorrerà 4 mila chilometri, partendo da Orbetello fino Santa Margherita Ligure, da Riva del Garda a Jesoloda Polignano a Corigliano Calabro, da Tropea a Maratea, da Castellabatead Amalfi concludendo il tour nella laziale Nettuno.

Attendiamo, dunque, i giorni freddi di novembre per vedere se “questo matrimonio s’ha da fare“. Che sia un «si» o un «no», siamo tutti invitati a celebrare la nostra italianità.

 

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