Decreto semplificazione. Dopo una tempestosa riunione notturna il Consiglio dei ministri ha finalmente approvato il provvedimento per la ripresa economica post-Covid. Il suo fine è quello sbloccare oltre 60 miliardi di euro di investimenti in opere pubbliche per ridar fiato alle imprese e all’occupazione. La discussione tra i ministri si è svolta principalmente in due direzioni.
Il primo tema ha riguardato l’individuazione di quattro ambiti per la semplificazione delle procedure e l’innovazione digitale. Il secondo, l’elenco delle opere prioritarie da realizzarsi su ispirazione del “modello Genova”. Quello adottato per la ricostruzione del ponte Morandi. Alla fine i contenuti del provvedimento hanno riguardato soprattutto la prima tematica. Per tale motivo, l’atto approvato è stato provvisoriamente battezzato dagli addetti ai lavori “decreto semplificazioni”.
L’elenco delle opere, infatti, è entrato a far parte di un allegato “Infrastrutture” al provvedimento stesso. Questo sarà formalizzato nei prossimi giorni con Dpcm e poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il testo comunque, è stato approvato con la formula “salvo intese”. Ciò fa presagire la possibilità di alcune modifiche prima della sua formalizzazione. Tuttavia, nelle grandi linee, se ne conoscono i contenuti.
I quattro ambiti su cui interviene il decreto semplificazione
I quattro ambiti su cui interviene il decreto sono: 1) i contratti di edilizia pubblica. 2) La semplificazione dei procedimenti e la responsabilità degli amministratori. 3) L’estensione dell’amministrazione digitale. 4) L’ulteriore velocizzazione delle procedure relative alla green economy e ambientali. Nell’ambito dei contratti pubblici è introdotta, fino al 31 luglio 2021, la disciplina forse più importante.
Per le opere di importo inferiore a 150.000 euro, infatti, si procederà per affidamento diretto. Dai 150.000 euro e sino alle soglie comunitarie è prevista una procedura negoziata. Riservata cioè a poche imprese appositamente contattate. Solo al di sopra di tali soglie rimarrà la procedura di appalto aperta a tutti. L’aggiudicazione o l’individuazione definitiva del contraente dovrà avvenire entro due mesi. Per casi specifici potranno essere elevati a quattro.
Si prevede, inoltre, una generalizzazione della regola del silenzio-assenso e la semplificazione delle regole delle conferenze dei servizi. Ci sarà una rivisitazione delle norme sulla responsabilità contabile degli amministratori. Si prevede una ridefinizione del reato di abuso d’ufficio.
Opere ferroviarie e aeroportuali comprese nell’allegato del decreto semplificazione
Veniamo quindi all’elenco dei principali cantieri da sbloccare o comunque da avviare, partendo dalle opere ferroviarie. L’allegato infrastrutture si apre con lo sblocco dei lavori della Tav Torino-Lione. Forse, è stato questo il nodo principale da risolvere durante la riunione fiume del Cdm. Via libera anche all’Alta velocità per la Milano-Genova, la Torino-Genova e il quadruplicamento della Milano-Pavia. Ci sarà un’accelerazione per il nodo di Genova/Terzo Valico dei Giovi, per la Brescia-Verona Padova e la Venezia-Trieste.
Per il sud si autorizza la modernizzazione tecnologica e la velocizzazione della linea Napoli-Bari-Lecce-Taranto. In Sicilia, della Messina-Catania-Siracusa e del nuovo collegamento Palermo-Catania. Al centro si prevede il raddoppio della Roma-Pescara, per l’attuazione della Tav.
Speciale attenzione va ai nodi ferroviari cittadini quali il passante ferroviario milanese, con il completamento delle stazioni intermedie. Sbloccati anche i cantieri per il nodo di Bologna e quello di Bari Sud. Infine, un’opera ferroviaria di cui si attende la conclusione da anni: il completamento dell’anello ferroviario di Roma!
Collegata ai progetti ferroviari o delle linee metropolitane è l’accessibilità agli aeroporti. Se ne prevede l’incremento per gli scali di Napoli, Linate, Genova, Lamezia, Bergamo, Firenze, Venezia e Catania. Si prevede anche lo sviluppo della rete logistica per il cargo aereo a Malpensa, Fiumicino, Bergamo, Catania, Bologna e Venezia.
Autostrade, superstrade e opere idriche
Al nord si prevede il potenziamento della A22 tra Bolzano sud e Verona Nord. Quello delle superstrade regionali a pedaggio Pedemontana Veneta e Pedemontana Lombarda 7. In Toscana si accelera sull’adeguamento a 4 corsie di alcuni tratti trasversali. Ciò dovrebbe portare alla realizzazione di una superstrada transappenninica da Grosseto a Fano.
Nel viterbese si finanzia il completamento della Orte-Civitavecchia con la realizzazione del tratto Monteromano est-Civitavecchia. A sud di Roma, l’autostrada regionale Tor de Cenci-Latina. Nel sud il completamento del terzo megalotto della SS 106 Jonica da Reggio Calabria a Taranto. Tra i 750 cantieri da sbloccare si prevede il commissariamento di 41 opere, principalmente idriche. Prima tra tutte, il completamento e il collaudo del Mose di Venezia.
Altre opere idriche commissariate riguardano alcune incompiute in Sardegna. Sono le dighe di Maccheronis, di Monti Nieddu, di Medau Aingiu e di Pietrarossa. Vi sono anche 12 opere idriche di nuova realizzazione. Per l’area romana, si prevede l’incremento della sicurezza dell’acquedotto del Peschiera.
Foto di Jerzy Górecki da Pixabay
[…] una semplificazione delle procedure. Non a caso il governo si è già avvantaggiato adottando il “decreto semplificazione”. Successivamente il decreto sarà sottoposto all’approvazione parlamentare. Il “decreto […]