Euro 2012: le insidie dell’urna di Kiev

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È lontano l’8 giugno, ma gli europei del 2012 di Polonia – Ucraina iniziano sportivamente oggi con il sorteggio dei gironi tra le sedici nazioni qualificate alla competizione.

È lontanissimo il giorno dell’assegnazione nella primavera 2008 alle due repubbliche candidatesi congiuntamente. Una decisione che ci annichilì all’epoca, facendo da sentore al declino che il nostro calcio avrebbe subito da quel momento in avanti. Polonia e Ucraina vinsero la corsa a tre con Italia e Francia, superando nella volata finale i transalpini, con noi eliminati alla prima votazione. Ci sentimmo indignati e ci dimostrammo presuntuosi perché quell’europeo ce lo sentivamo in tasca, ma forse non avevamo tutti i torti.

Il cammino di questi due paesi lungo l’organizzazione è stato più che tortuoso. Drammatico oseremmo dire: crisi politiche, finanziarie, strutturali, corruzione. Dapprima l’Ucraina, ora la Polonia. I tesserati di Varsavia chiedono le dimissioni dell’intero consiglio federale; indagato è anche il simbolo nazionale degli anni settanta: Leto, oggi presidente federale. In questo clima di diffidenza e accusa, nella acquietata Kiev, ci si prepara alla cerimonia di oggi pomeriggio. Gli stadi sono finalmente pronti, i bussolotti al loro posto, i partecipanti anche.

Partiamo indietro stavolta e non siamo certo favoriti. Fortuna vuole che due delle quattro teste di serie siano proprio le nazioni ospitanti: realtà calcistiche più che abbordabili, affiancate da corazzate quali Spagna e Olanda. In seconda fascia ecco l’Italia con Germania, Inghilterra e Russia che quindi non potremo trovarci nei gironi. L’insidia del terzo raggruppamento è il Portogallo di Ronaldo, nonostante Croazia e Svezia non siano da sottovalutare; più sereni potremmo essere pescando la Grecia.

L’ultima fascia vede la Francia come mina vagante mentre l’Irlanda del Trap e i cechi sembrano le cenerentole della competizione. In realtà le considerazioni da fare sono parecchie, ma fare nomi e pronostici a sei mesi dal calcio d’inizio è azzardato e insensato. Il panorama europeo sta cambiando molto, ed è già mutato dal mondiale sudafricano: Francia e Italia si stanno fortemente rilanciando e, non avendo pressioni, potrebbero essere sottovalutate diventando le sorprese tra le big. Il Portogallo e i cechi sono in fortissimo calo e non si vede il sereno con il nulla attuale dietro CR7 e quello lasciato da Nedved già da qualche anno.

Russia, Croazia, Danimarca e Svezia sono da tanto competitive nei gironi di qualificazioni, chissà che non dimostrino di vender cara la pelle anche quando i giochi iniziano sul serio. In questi casi si aspetta e si spera sempre nel sorteggio benevolo. Prandelli accoglierebbe qualsiasi avversario con tranquillità e consapevolezza di dover lottare comunque. Partiamo dietro è vero, ma questa volta, anche tecnicamente, non ci teme nessuno e, dopo tante pressioni e aspettative, non può che farci bene.

Daniele Conti

foto: calciomercato.it 

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