Diverso parere: i pullman turistici devono entrare nel Centro storico

Ieri le associazioni di categoria degli operatori del turismo hanno manifestato contro il Piano pullman del comune di Roma, occupando “fisicamente” con alcune centinaia di pullman turistici Piazza Venezia e paralizzando il traffico romano, ancor più di quanto non lo sia normalmente. Un’altra manifestazione è prevista per oggi.

Nell’ennesimo caos totale, la sindaca Raggi ha rifiutato qualsiasi compromesso con i manifestanti, rilasciando dichiarazioni molto irritate e proclami alla stampa, del tipo: «È finito il tempo in cui i bus turistici scorrazzano per la città». La posizione della sindaca ha riscosso il consenso della maggior parte degli osservatori, anche di quelli collocati sul fronte dei suoi più accesi oppositori.

Virginia Raggi ha fatto anche riferimento alla circostanza che il centro di Roma sia inserito nel Patrimonio dell’umanità Unesco. Noi, tuttavia, non condividiamo l’ostracismo dell’amministrazione verso la categoria, consapevoli dell’estrema difficoltà di fruizione, da parte “dell’Umanità”, del patrimonio culturale della “città eterna”, dovuta alla mancanza di mezzi pubblici efficienti, alla sporcizia, a tutti quei problemi che vengono da lontano ma che l’attuale amministrazione si è dimostrata incapace di risolvere.

Non passa giorno, infatti, che, sui mass media non si leggano affermazioni del tipo: “Il nostro patrimonio è un immenso tesoro che non sappiamo sfruttare”. A memoria nostra, non ricordiamo un articolo che sia uno, dove qualche opinionista si sia preso la briga di spiegare quali siano i mezzi per poter sfruttare (cioè rendere fruibile a chi è intenzionato a pagare per fruirne) il nostro patrimonio. Ebbene il pullman turistico che conduce sul posto – e al botteghino – 50-60 turisti per volta, è uno di questi.

Il Piano del comune si basa sul presupposto che il traffico sia dovuto soprattutto ai pullman turistici e che tali bus inquinino molto. Esso si basa sul presupposto che inquinino più delle auto private e dei bus dell’ATAC. Niente di più falso: studi scientifici che contraddicono ciò sono stati consegnati al comune ma ignorati (Fonte: AGTAR).

Si considerano i bus turistici come il capro espiatorio del traffico cittadino ma non si è capaci di adottare strategie e misure serie. Tanto è vero che non si è mai affrontato il problema del decentramento degli uffici pubblici dal Centro storico (c’era un piano della giunta Veltroni ma è stato accantonato), dei permessi delle centinaia di auto blu che entrano nelle zone a traffico limitato, del carico e scarico merci a ogni ora e dovunque, della mancanza di assi viari di veloce scorrimento per i mezzi pubblici e i taxi e, soprattutto dell’inesistenza di una estesa metropolitana nel centro storico.

Per i gruppi, soprattutto stranieri, il pullman non è un lusso extra ma uno strumento fondamentale della visita di Roma. Il Piano, che entrerà in vigore nel 2019, renderà di fatto impossibile per loro muoversi all’interno della città: a Roma, infatti, non esiste altra forma alternativa di mobilità collettiva. E’ questo che vogliamo? Per sostituire un pullman con 40 persone occorrono 6 minivan o circa 10 taxi. Sul serio qualcuno pensa che impattino sul traffico meno di un pullman?

I pullman sono il mezzo di trasporto collettivo che ottimizza il rapporto numero passeggeri/mq di strada occupati e sono quasi tutti di ultima generazione (Euro 5 e Euro 6); quindi, per impatto ambientale, costituiscono la soluzione di trasporto meno inquinante in assoluto, al contrario del trasporto privato. Addirittura, i pullman aiutano il traffico e la viabilità, trasportando in modo veloce ed efficace un numero considerevole di persone e risolvendo quello che altrimenti sarebbe un ulteriore problema.

Roma è una città con molteplici punti focali, distanti tra di loro, con un centro storico enorme. E’ impensabile che si possa visitarla unicamente a piedi, soprattutto tenendo conto del clima estivo che mette a dura prova qualsiasi persona anche in buona salute, per non parlare dei tanti visitatori nella terza età e con problemi motori.

Il 30% dei flussi turistici a Roma – cioè 17 milioni di arrivi, per un totale di 40 milioni di presenze annue – si calcola che siano trasportati dai pullman di linea. Dove pensa, la sindaca Raggi, che possano viaggiare, visto lo sfascio dell’ATAC? Bus e metro non sono sufficienti neanche per i residenti; già spesso non si riesce a salire sulle vetture e bisogna aspettare il veicolo successivo. Già adesso, quando alcuni gruppi di turisti salgono sui mezzi ATAC, per i Romani è un incubo, perché riempiono completamente il mezzo e per tutte le fermate successive, impedendo loro di usare la vettura.

Paradossalmente, la chiusura del centro storico ai bus turistici, avrà conseguenze negative anche nel bilancio comunale. Verrà meno, infatti, una grossa fetta degli introiti della tassa di soggiorno. Quello che, soprattutto, ci preoccupa, sono le pesanti ricadute sull’economia romana. I turisti – il famoso “tesoro” di cui si riempiono la bocca tanti opinionisti superficiali – non sono importanti solo per chi lavora nel settore (ditte di pullman, agenzie turistiche, albergatori, guide turistiche), ma portano introiti fortissimi a ristoranti, bar, negozi, musei. Un’altra quota di Pil che verrà meno, per la miopia ideologica dei nostri amministratori.

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