Buon Anno, ma occhi aperti!

attentatiCapodanno di relativa paura a Monaco di Baviera dove dalle 22.00 alle 4.00 del mattino la stazione centrale e quella di Pasing (quartiere ad ovest della città, ndr) sono rimaste chiuse. L’allarme è scattato dopo che i servizi segreti americani e francesi avevano comunicato come probabile la possibilità di un attentato da parte di affiliati allo stato islamico. Almeno 550 poliziotti, molti fatti rientrare dalle ferie di fine anno, hanno gestito prontamente l’emergenza provvedendo a fare evacuare le due stazioni.

Le informazioni pervenute dai servizi di intelligence dei due paesi alleati riguardavano il rischio che sette terroristi, pare di nazionalità irachena, potessero mettere in atto degli attentati facendosi esplodere nelle due stazioni. L’allarme è stato subito reso noto dai mezzi di informazione e anche attraverso la rete e i social network. Tra cui quelli della polizia: “Festeggiate pure, ma tenete gli occhi aperti!” Questo uno dei Twitter del presidio di città, al quale hanno fatto seguito numerosi commenti dei cittadini, che esprimevano riconoscenza e consapevolezza dell’efficienza delle forze di polizia della capitale bavarese.

Un’altro Twitter, decisamente di segno contrario, è arrivato da Dresda. L’autore, certo Luz Bachmann, è il fondatore del movimento Pegida, noto per le sue posizioni anti Islam e contro i profughi. Pegida sta infatti per “Patriotische Europäer Gegen die Islamisierung Des Abendlandes” (Patriottici Europei contro l’Islamizzazione dell’Occidente, ndr). Il Twitter di Bachmann ha preso di mira quei cittadini di Monaco che l’estate scorsa avevano applaudito le miglia di profughi al loro arrivo in città: “Vadano ora, in stazione, ad applaudire!”

Ancora una volta dunque la formula migrazione = terrorismo è stata usata in modo strumentale e provocatorio. Vedremo nelle prossime ore come reagiranno la comunità sociale e la politica. Vedremo se prevarranno le strumentalizzazioni dei populisti o il buon senso di chi non vuole farsi spaventare cedendo alla paura.

La Germania ospita più di otto milioni di stranieri, circa il 10% per cento della popolazione. Di essi oltre la metà è rappresentata da musulmani. Soltanto nel 2015 sono giunti, per la cosiddetta rotta balcanica, quasi un milione di profughi, in maggioranza siriani, ma anche afgani e iracheni. Ma sono arrivati anche eritrei e somali, giunti dall’Italia dopo aver attraversato il canale di Sicilia.

Grazie al buono stato di salute dell’economia finora le tensioni sono state relativamente modeste; tuttavia non sono mancati episodi di razzismo, xenofobia e, come dimostra Pegida, anche di islamofobia. Quasi tutti i musulmani tedeschi vivono nella Germania occidentale ed è singolare che il movimento Pegida sia nato in un Land dell’est. Quanto al signor Bachmann, le sue tendenze e simpatie politiche non sono un mistero. Circa un anno fa si è scoperto che prima della fondazione di Pegida aveva postato su Facebook una foto che lo ritraeva in posa come Hitler. A seguito di ciò la procura di Dresda aveva avviato indagini per istigazione all’odio e Bachman aveva dovuto dimettersi dalla direzione del movimento.

Che un individuo del genere sia riuscito, tanto in rete quanto nella piazza, a mobilitare gli animi di migliaia di persone in una parte del mondo che solo fino a 25 anni fa è stata sottoposta alla dittatura è cosa che lascia perplessi, se non sgomenti. Gran parte della società civile tedesca, come anche della politica, ha preso le distanze da Pegida, che tuttavia sopravvive.

di Pasquale Episcopo

foto: tz.de

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