Boko Haram: quali sono i reali obiettivi del movimento nigeriano?

BokoHaram2In Nigeria, come accadde in Somalia qualche tempo fa, è emergenza terrorismo e gli Stati Uniti, anche questa volta, si sono prodigati per mandare militari e droni. 

L’ultimo assalto è avvenuto mercoledì scorso, quando sono state uccise oltre 40 persone, a pochi chilometri dalla città di Maiduguri, capitale dello Stato di Borno. Ma il bollettino più alto si è registrato martedì, giorno in cui sono morte circa 500 persone nei diversi villaggi della zona nord-orientale.

A firmare tutte le stragi è Boko Haram, il movimento integralista islamico, il quale se è vero che è stato da sempre guardato con diffidenza dal governo, ha comunque sempre agito in maniera indisturbata.

Secondo i media allineati, l’obiettivo di Boko Haram, soprannominati “Talebani nigeriani” è quello di mettere radici stabili in Nigeria, facendo leva sul malcontento popolare causato dalla povertà e dai disagi, sostituendosi di fatto ad un governo sonnecchiante.

Gli americani, nel ruolo di poliziotti del mondo, si sono precipitati nel paese gridando al solito allarme “pericolo islamista”, scegliendo come slogan un episodio di grande impatto mediatico, ovvero il rapimento di duecento ragazze nigeriane, costrette a convertisti all’Islam.  Insomma i rapimenti sarebbero avvenuti per scopi religiosi. Questo è ciò che sostengono i media ufficiali.

Dimostrando prontezza politica, ha preso la parola Michelle Obama,”donna e mamma” credibile nell’immaginario collettivo, la quale ha sottolineato che gli Stati Uniti faranno tutto il possibile “per sostenere il governo nigeriano a trovare le ragazze e riportarle a casa”.

La first-lady ha poi rincalzato la dose aggiungendo “Barack e io – in queste ragazze – vediamo le nostre figlie. Vediamo le loro speranze, i loro sogni”.

Hanno fatto eco all’appello di Michelle anche numerose attiviste e in men che non si dica, la Nigeria è diventata la principale vocazione salvifica Usa, che come detto prima, ha colto l’occasione per inviare il suo team di esperti, inclusi agenti dell’Fbi e specialisti del dipartimento Usa di Giustizia.

Anche Ciad, Camerun, Niger, Benin e i rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione europea, hanno aderito alla richiesta d’aiuto della Nigeria, incluso il premier britannico David Cameron che ha inviato squadre di intelligence.

Così il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, che non aveva mai mostrato particolare interesse verso le attenzioni degli occidentali, ha ceduto.

Ma chi è il movimento Boko Haram?

E’ nato alla fine dell’Ottocento, quando la Nigeria si chiamava Califfato di Sokoto e viveva un periodo di ricchezza, almeno fino a quando inglesi e francesi colonizzarono il paese portandolo alla rovina. Da quel momento diverse famiglie per protesta si rifiutarono di mandare i figli presso le scuole occidentali e da qui il nome “vietata l’educazione occidentale”.

Il movimento si è poi ripresentato in forma organizzata nel 2002 a Maiduguri, nel nord della Nigeria e il suo reale obiettivo sembrerebbe non essere quello del fanatismo religioso ma obiettivi politici ed economici causati dall’instabilità indotta da chi continua a sfruttare le risorse africane.

Precisiamo infatti che nonostante la Nigeria sia l’ottavo produttore di petrolio al mondo e primo in Africa, non ci sono ancora luce elettrica, acqua potabile, fognature e infrastrutture decenti.

Come non bastasse i politici scambiano le risorse del Paese con ingenti mazzette ed è per questo che la povertà, mista allo sconforto per l’alto tasso di corruzione, hanno causato il malcontento generale.

Così oggi, il movimento Boko Haram è legato ad Al Qaeda nel Maghreb, che, dopo il Mali, minaccia la stabilità di diversi Paesi, come il Camerun, il Ciad, il Niger.

di Simona Mazza

foto: issafrica.org

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