Dopo più di sei mesi si è verificato un nuovo colpo di scena sul caso di Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate il cui corpo è stato ritrovato lo scorso febbraio. Sono stati analizzati gli slip che la ragazza indossava al momento della scomparsa ed è stato trovato un Dna maschile. La scoperta è stata rivelata dall’inviato della trasmissione di Retequattro, “Quarto grado”. L’inviato, Giorgio Sturlese Tosi, crede che il movente del delitto sia di carattere sessuale e come lui anche gli inquirenti sembrerebbero orientati verso la stessa direzione. Le analisi eseguite sugli indumenti di Yara hanno permesso di individuare il profilo genetico dell’assassino, un profilo che non coincide con nessuno dei migliaia di Dna che gli inquirenti, nei mesi scorsi, hanno prelevato da varie persone che frequentavano gli ambienti di Yara. L’assassino, quindi, non si nasconde tra i compagni di scuola, tra i frequentatori della palestra, tra i parenti, tra gli amici o tra i vicini; tutti hanno, infatti, donato spontaneamente il proprio Dna e quello ritrovato sugli slip non coincide con nessuno di essi. Inutile cercare tra gli sconosciuti della zona che hanno precedenti per reati sessuali, per i quali vale lo stesso discorso degli altri: il Dna non coincide. A questo punto la caccia all’assassino diventa ancora più necessaria, ma non più facile perché, pur avendo a disposizione qualche informazione in più, è sempre come cercare un ago in un pagliaio.
di Redazione
Foto: lostato.it
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