Vecchia Fiera di Roma, approvate le linee di indirizzo per la sua riqualificazione

vecchia fiera

Vecchia Fiera di Roma. Dopo una lunga e complessa vicenda, con una delibera di Giunta è stato approvato un accordo tra Roma Capitale e la società proprietaria dei terreni. L’accordo dà avvio al percorso per la riqualificazione del complesso denominato “ATO-R ex Fiera” di Roma. Ciò è stato possibile perché a fine 2020, a seguito di una variante urbanistica, l’area della ex Fiera è divenuta un “Ambito a trasformazione ordinaria prevalentemente residenziale”.

Il complesso in questione fu aperto sulla Via Cristoforo Colombo nel 1959, in sede “provvisoria” ad altezza Tor Marancia. Ma, come è noto, la “provvisorietà”, a Roma, è un concetto molto estensivo. La vecchia Fiera è rimasta pienamente in funzione per circa mezzo secolo, sino al 2006. In quell’anno fu realizzato il nuovo complesso fieristico ai confini del comune di Fiumicino. La vecchia Fiera ha ospitato per altri anni alcune manifestazioni saltuarie, per poi cadere nel completo abbandono.

Cosa si prevede per l’area della vecchia Fiera di Roma

La delibera approvata prevede ora la demolizione di tutti gli immobili attuali, prevalentemente a destinazione servizi. Sarà costruito un nuovo quartiere all’avanguardia, con un’attenzione all’integrazione sociale. L’area, infatti, sarà completamente trasformata e destinata in parte a verde pubblico e in parte ad uso abitativo sociale e privato. Il resto ad uso non residenziale

La delibera rappresenta una prima tappa del recupero urbanistico della zona. Individua però soltanto le linee di indirizzo per la selezione dei professionisti che redigeranno il masterplan dell’intervento. Il bando per il concorso sarà pubblicato entro la fine del 2023. Il progetto vincitore si avrà nella primavera del 2024. Quest’ultimo è propedeutico alla redazione del piano urbanistico esecutivo da parte della stazione appaltante.

Il dettaglio degli interventi previsti

Nel dettaglio, l’area in questione è estesa circa 76mila mq. La dotazione complessiva di verde pubblico attrezzato sarà pari a 25.000 mq. Concorrono a tale dimensionamento poco meno di 13.000 mq, lungo la Via Cristoforo Colombo, già di proprietà di Roma Capitale. Altri 9.500 mq circa saranno destinati a servizi pubblici.

La restante superficie utile lorda, pari a oltre 44mila mq sarà destinata come segue. L’80 % (oltre 35mila mq) ad uso abitativo. Di essi oltre 7mila mq sono vincolati alla realizzazione di housing sociale. Trattasi di circa cento appartamenti a canone calmierato, ubicati nel quartiere residenziale di Piazza dei Navigatori. L’altro 20% (oltre 8.800 mq) sarà destinato ad uso non residenziale. In particolare, circa 6.800 mq a servizi direzionali e 2000 mq ad uso commerciale. Infine si avranno 2.368 mq di parcheggi pubblici e 6.123 mq di parcheggi asserviti all’uso pubblico.

Il recupero della vecchia Fiera, un primo step verso più ambiziosi interventi urbanistici

Come si vede, la filosofia è quella di coinvolgere i privati nel recupero e la riqualificazione delle aree produttive dismesse a ridosso del centro cittadino. L’ex Fiera è infatti una componente dell’area che comprende gli ex Mercati Generali, il Gazometro, Porto fluviale e l’ex Mattatoio. La contropartita data al privato è quella di realizzare cubature abitative. A patto di destinare quota parte di tali cubature ad “housing sociale” (una volta si chiamavano “case popolari”). Nonché di realizzare anche parcheggi, verde pubblico, uffici e servizi anche commerciali.

La riqualificazione della ex Fiera di Roma, quindi, non rappresenta soltanto l’occasione di recuperare una grande area semicentrale. Ma di coordinare l’intervento e l’utilità privata con la finalità pubblica. Favorendo la sinergia tra Enti e Istituzioni si mira a realizzare un luogo integrato e aperto ai cittadini. In primis con l’Università di Roma Tre, presente nel territorio.

Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay

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