Un salto nel 1979 con “Risquè”, il capolavoro degli Chic

un salto

Si tende spesso, e impropriamente, a inserire la musica di Nile Rodgers e Bernard Edwards sotto il filone della discomusic. La loro arte ha sì grande forza ritmica, ma inserirla in un genere che solitamente fa pensare a riff martellanti e cassa in quattro, è piuttosto riduttivo e non rende nemmeno giustizia al gruppo.

Come rivendicato spesso da Nile Rodgers, gli Chic possono essere considerati come R&B dalle tinte funky e con derivazioni jazzate, tutto aggiunto a grande senso ritmico, forte anche del drumming dell’indimenticabile batterista Tony Thompson.

I loro pezzi spesso avevano arrangiamenti di gran classe e con tanta sorprendente ricerca sonora, basti pensare anche ai brani strumentali, sovente presenti nei loro dischi. E in più gli Chic contavano anche su vocalist di alto livello, su tutti Luther Vandross (che successivamente inciderà una eccellente produzione solista discografica , inserendosi tra i re della ballata R&B anni ‘80 e ‘90), Norma Jean Wright, Fonzi Thornton, Alfa Anderson, Luci Martin.

Lo zenit dell’arte degli Chic lo si può riscontrare nel terzo album intitolato “Risquè”, del 1979. Il periodo è sì quello della discomusic, ma quest’opera spianerà la strada a quello che nei decenni successivi sarà il contemporary R&B. La traccia iniziale “Good Times”, con quel suo groove ipnotico e quel basso killer (che nello stesso anno verrà utilizzato dalla formazione hip-hop Sugarhill Gang per la loro celeberrima “Rappers Delight”) è uno dei pezzi forti di questo disco, ma non è la sola meraviglia del lavoro.

Troviamo anche altri pezzi super-groovy come “My Forbidden Lover”, anch’esso ideale per i dancefloor, e “My Feet Keep Dancing”, con l’originale trovata dell’intermezzo tip-tap nella seconda parte. La sensualità sognante e d’atmosfera pervade “A Warm Summer Night”, una traccia caratterizzata da un soave tappeto d’archi che, ascoltata appunto in una serata estiva, regala una inebriante suggestione. Ad alzare ancora l’asticella della scaletta troviamo un’altra chicca: il funk di “Can’t Stand To Love You”, che trae linfa grazie alle note della tastiera clavinet.

La grande forza di “Risquè” è quella di non conoscere l’usura del tempo, grazie alla freschezza e alle raffinatezze armoniche dei suoi aggiornamenti, rendendolo come un disco di transizione tra la black-music di fine anni ‘70 e quella delle decadi successive.

La musica degli Chic si rivelerà col tempo influente e capace di fare proseliti, basti pensare, nell’ambito del contemporary R&B anni ‘90, alla bella voce di Faith Evans che utilizzerà la loro “Chic Cheer”(contenuta nel loro secondo album “C’est Chic” del 1978) per la sua hit “Love Like This”.

Importanti anche i contributi, sia quelli solisti di Nile Rodgers, che del duo intero, alla realizzazione degli album di Diana Ross, Sister Sledge, David Bowie, Madonna, Duran Duran, tra gli altri. Nile darà la sua inconfondibile impronta anche a tre brani dell’album “Random Access Memories”(2013) del duo parigino Daft Punk.

Non resta quindi che farci catturare dal groove irresistibile degli Chic, ascoltando “Risquè”, ma anche i precedenti 2 album e i 2 successivi, che non sono da meno in quanto a groove, arrangiamenti articolati e di grande raffinatezza.

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