L’Istituto “Allen for Brain Science” è un’ organizzazione di ricerca medica, no profit, che si sta dedicando all’ accelerazione della comprensione di come funziona il nostro cervello, sia in salute sia nella malattia. Il suo nome deriva dal fondatore e filantropo Paul G. Allen e l’Istituto è supportato dal governo statunitense e da fondi privati. Tutti i dati prodotti dall’organizzazione sono consultabili da chiunque sul sito www.brain-map.org. Questa è la forza conoscitiva della Rete.
Anche questo prestigioso risultato è stato raggiunto con la collaborazione tra neuroscienziati di varie parti del mondo, tra cui anche l’Italia con il Campus Biomedico di Roma e la Stanford University. Ma cosa hanno inventato i nostri ricercatori? L’articolo, pubblicato l’ 11 luglio 2014 sull’importante rivista “Nature Communication” a firma di Hanchuan Peng et al., ci mostra la possibilità di viaggiare e navigare attraverso le immagini in 3D del nostro cervello attraverso un “dito virtuale”. La nuova tecnologia permette ai ricercatori di raggiungere l’encefalo e selezionare addirittura le singole cellule nervose.
In questo modo i neuroscienziati sono stati in grado di creare una mappa di tutte le connessioni neurali nel cervello di una mosca. La raccolta dati ed analisi con questa tecnica è stata da dieci a cento volte più veloce del solito, rendendo gli sperimenti più rapidi e meno costosi. Il dito virtuale consente di navigare ed analizzare le immagini 3D delle strutture biologiche complesse, dunque non solo dell’encefalo.
Dunque il gruppo di ricerca ha trovato un modo nuovo e rivoluzionario per navigare digitalmente nelle immagini tridimensionali, di muoversi all’interno di strutture come neuroni e sinapsi con la superficie piatta degli schermi del computer. A questo proposito forniamo anche il link che permette di visualizzare il filmato con la spiegazione (in inglese) del responsabile della ricerca, il dr. Peng (http://gadgets.ndtv.com/science/news/virtual-finger-to-navigate-3d-images-558154).
Per studiare le strutture tridimensionali gli scienziati devono generalmente setacciare le fette di un organo in 3D una alla volta. Ma questo richiede sempre più tempo perché i dati sono in continuo aumento. Inoltre non è possibile manipolare nulla di questa fetta. Invece il Dito virtuale permette di raggiungere digitalmente le immagini tridimensionali con grande facilità e vedere “dentro”. Come dice il dr. Peng: “ questo software ci permette di navigare in grandi quantità di dati biologici esattamente allo stesso modo in cui Google Earth di permettere di visualizzare le immagini del mondo reale”. Signori, ecco l’ultimo prodigio delle Neuroscienze…
Dr. Gherardo Tosi
Psicologo – Psicoterapeuta
00152 Roma
E. mail : tosighe@libero.it
Foto: gadgets.ndtv.com
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C’est géniale !
Innovazioni in campo medico che lasciano ben sperare nell’ulteriore comprensione e, soprattutto nel trattare le varie patologie cerebrali