Renzi: Cambiare l’Italia? Noi ci stiamo provando

Rottamando, rottamando qui sta cambiando il mondo. Anche a destra c’è chi fa il passo indietro (finalmente) e lancia le primarie. Da un sassolino lanciato quasi per caso si è messo in moto una valanga di novità che rischia di cambiare definitivamente la politica italiana. Bene. Adesso sarà ancora più divertente cambiare l’Italia: noi ci stiamo provando sul serio. Cosi Matteo Renzi dal suo sito online.

In questa settimana –continua il sindaco di Firenze – Bersani e Vendola mi hanno attaccato, anche a livello personale, per aver incontrato i professionisti della finanza. Passi l’atteggiamento di Nichi, che affonda le sue radici in una visione che non condivido dell’economia. Ma sinceramente non capisco Bersani che ha voluto dare alla discussione sulla finanza un tono superficiale, da slogan, finalizzato a radicalizzare lo scontro e a prendere un voto in più (forse) ma non a inquadrare il problema. Un candidato premier autorevole e capace di risolvere la terribile problematica del debito pubblico italiano davvero rinuncia a parlare di finanza e con la finanza? Davvero può permettersi di insultare con l’espressione generalizzata “Banditi”, coloro che domani dovrà inseguire perché acquistino i titoli di stato italiano? Una politica seria non vive di banalità.

Noi pensiamo – sostiene Renzi – che in questi anni la classe dirigente sia stata timida e succube verso certi ambienti economici e molti ambienti finanziari. Lo dimostrano alcune vicende bancarie, alcune vicinanze imbarazzanti e qualche capitano coraggioso di troppo. Anche per questo vogliamo rottamarli. E se vorranno parlare con noi nel merito noi ci saremo. Ma da chi ambisce a guidare il Paese con un debito pubblico così alto e con un disperato bisogno di investimenti stranieri per creare occupazione, per dare soldi alle famiglie che altrimenti vanno in crisi, non mi aspettavo di sentire parole così superficiali. Poi uno si stupisce che la comunità economica mondiale abbia paura della successione a Mario Monti. Se si utilizzano certi toni.

Fonte: matteorenzi.it 

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