Paradossale Italia: i pensionati dovranno fare sacrifici, i parlamentari e le banche no

banche-italiane

Il presidente dell’ABI, Giuseppe Mussari, ha detto che «tutte le banche italiane sono disponibili a ragionare su un conto corrente a zero spese per i pensionati al minimo ma non sono disponibili a dare gratuitamente servizi che costano alle imprese bancarie». Tradotto: i pensionati, causa decreto salva Italia, saranno costretti ad aprire un conto corrente bancario e a pagarci i vari balzelli imposti dallo stato perché le banche, in crisi, non possono assumersi questo onore.

 

Peccato però che al presidente Mussari sfugga che dall’Europa sono previsti aiuti alle banche mentre nulla è previsto per i pensionati bisognosi. Nonostante le “imprese bancarie”, come le chiama lui, già da un paio d’anni non eroghino prestiti personali, mutui e crediti quasi a nessuno. Creando in questo modo una stagnazione dei consumi che sta attanagliando negozianti e consumatori. Obbligando inoltre i clienti a pagare anche 5 euro per le “spese di bonifico”, servizio ormai obbligatorio per la tracciabilità contenuta nel decreto Monti, oppure poco meno per “invio estratto conto”. 

 

Fortunatamente, tra i numerosi servizi che ci offre, anche in questo caso la rete ci viene in soccorso con Banche on-line a costi zero tipo ING DIRECT 

 

D’altronde il professor Monti ha previsto sacrifici per tutti, compresi quegli uomini e quelle donne, oggi pensionati, che per diversi decenni hanno lavorato per garantire un futuro ai propri figli e far grande l’Italia ma, evidentemente, nessun sacrificio per le banche. A noi sembra evidente che questo premier tecnico, con la collaborazione della casta politica trasversale, sia capace solo di aumentare le imposte a chi non può difendersi.

 

Tuttavia, nel decreto “salva Italia” il presidente del Consiglio Monti ha previsto anche il taglio delle indennità per i parlamentari entro il 31 dicembre prossimo. Secondo Gianfranco Fini, presidente della Camera, non si può fare perché, incredibile ma vero, la norma «è scritta male». Gli altri illustrissimi eletti, invece, ovviamente trasversalmente d’accordo, si sono risentiti e la contestano “solo” per difendere «la competenza esclusiva delle Camere contro l’ingerenza del governo». Svergognati.  

 

Per onor di cronaca, ieri, i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, hanno assicurato che «Il Parlamento taglierà al più presto gli stipendi». Staremo a vedere.

 

Intanto due autorevoli deputate, oggi unite per la stessa causa, hanno commentato i tagli previsti dal decreto governativo. Marina Sereni (Pd) si difende: «Faccio una vita normale, faccio la spesa alla Coop, quelli che mi conoscono lo possono testimoniare». L’onorevole Alessandra Mussolini (Pdl) invece sostiene che «Rendere i politici uguali ai cittadini è un’istigazione al suicidio». «È come se ci mandassero nudi per strada. Poi è ovvio che uno si ammala, prende l’influenza, si aggrava, arriva la polmonite e quindi…».

 

Propongo una sottoscrizione per aiutare la prima a fare la spesa da Bulgari (chissà dove vorrebbe farla se non in un supermercato) e invito l’ordine nazionale degli psicologi ad inviare un bravo professionista alla seconda per aiutarla a non fare gesti sconsiderati. Al professor Monti invece mi permetto di suggerirgli che, se non vuol passare per il ragionier Fantozzi della politica italiana, deve osare di più contro i poteri forti e garantire la protezione per un futuro sereno ai cittadini più deboli, fino ad oggi unici tartassati.

Enzo Di Stasio

Foto: intermarketandmore.finanza.com

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.