Nannerl Mozart e Fanny Mendelssohn: le “sorelle ombra”

nannerl

Nella storia della musica non sono rari i casi di sorelle di musicisti celebri, perlopiù sconosciute al grande pubblico, ma non da meno dei loro fratelli. Esse non hanno intrapreso la carriera musicale non per incapacità, bensì semplicemente per la sfortuna di appartenere al genere femminile.

Nannerl Mozart

I nomi di queste brillanti donne sono innumerevoli, ma uno davvero straordinario è quello di Maria Anna Walburga Ignatia Mozart, soprannominata Nannerl, sorella maggiore del famosissimo Wolfgang Amadeus. Ella nasce a Salisburgo il 30 luglio del 1757, suo padre Leopold si rende subito conto dell’eccezionale talento della figlia. A 12 anni è considerata una delle migliori pianiste di Europa; oltre a comporre, è una polistrumentista, suona il clavicembalo e il violino. Molti suoi lavori vengono scritti per essere eseguiti dal piccolo Amadeus, che un giorno le scrive:

«Sono stupefatto! Non sapevo che tu fossi in grado di comporre in modo così grazioso».

Leopold Mozart porta entrambi i suoi figli in tournée in tutta Europa, sino a quando Nannerl compie 18 anni e Amadeus 13. Da questo momento l’avvenire musicale della ragazza si arresta: ella sposa il barone Johann Baptist von Berchtold zu Sonnenburg. Egli è un ricco magistrato, già padre di due figli, nati da un precedente matrimonio. Maria Anna gliene darà altri tre, ma la musica sarà cancellata dalla sua nuova vita, ormai lontana da Salisburgo; ciò rende difficili i rapporti con la sua famiglia, i quali si interrompono del tutto quando Amadeus sposa Constanze Weber.

Maria Anna, sicuramente, soffre molto per non poter coltivare la sua passione, tanto che si racconta che, ogni volta Amadeus partisse per una tournée, fosse colpita da fortissime emicranie. Alla musica Nannerl ritorna solo a cinquant’anni, quando, rimasta vedova, riprende a suonare il clavicembalo e torna a Salisburgo come ricercata insegnante. Purtroppo non ci è giunta traccia della sua opera di riordino del corpus compositivo di Amadeus, di cui incentiva la pubblicazione, e delle sue memorie. Muore nel 1829, quando è ormai ottantenne, sepolta nell’abbazia di San Pietro a Salisburgo. Ella riceve, così, un dignitoso ultimo omaggio, mancato, invece, al famoso fratello, le cui ossa sono state disperse in una fossa comune.

Fanny Mendelssohn

Sorella oscurata anche Fanny Cäcilie Mendelssohn-Bartholdy, primogenita di quattro fratelli: Felix, Rebecka e Paul. Nasce ad Amburgo il 14 novembre del 1805 e rivela il suo precoce talento sin dall’adolescenza, sia come esecutrice, ma ancor più come compositrice. Eppure il padre nel 1820 le scrive:

«Forse la musica sarà la professione di Felix… per te non deve essere nient’altro che un ornamento, mai la base su cui poggia la tua esistenza e la tua attività».

E ancora in occasione del suo 23esimo compleanno:

«Dovresti applicarti con più serietà all’unico lavoro che si addice ad una ragazza, fare la donna di casa».

Ma Fanny continua il suo percorso musicale, soprattutto grazie al sostegno all’incoraggiamento di suo marito, il pittore Wilhelm Hensel, che crede in lei e l’aiuta a liberarsi dai condizionamenti e dai pregiudizi. Nel 1839 gli Hensel fanno un viaggio in Italia, che durerà un anno. Fanny si sente libera e apprezzata, compone con massima creatività e giunge alla decisione di pubblicare le sue opere. Ma, prima di farlo, avverte suo fratello Felix, dicendo:

«Per quarant’anni ho avuto paura di mio fratello, come a quattordici anni ne avevo di mio padre; o meglio, paura non è la parola giusta, direi piuttosto il desiderio, durante tutta la mia vita, di compiacere te e tutte le persone che amo. Se so in anticipo che non ci riuscirò, mi sento subito a disagio. In una parola, Felix…. ho cominciato a pubblicare. Ho ricevuto un’ottima offerta da Herr Bock per i miei Lieder e ho finalmente prestato orecchio alle sue allettanti condizioni. Spero di non dispiacerti, visto che non sono una vera femme libre… Spero che tu non ti senta offeso in nessun modo, visto che ho agito, come puoi vedere, in modo completamente indipendente, e in modo da risparmiarti ogni momento spiacevole. Se l’impresa riuscirà, ovvero se al pubblico piaceranno le mie composizioni, so già che sarà un grande incoraggiamento per me, qualcosa che ho sempre desiderato avere per azzardarmi a pubblicare».

Purtroppo la morte la coglie di sorpresa, ancora in giovane età, dopo che aveva terminato lo splendido trio per sua sorella Rebecka, talentuosa violoncellista.

Oggi, forse, il percorso di vita delle “sorelle ombra” sarebbe stato diverso, probabilmente avrebbero superato i loro fratelli in popolarità. Sicuramente, però, la loro battaglia ha contribuito a dimostrare che talento e creatività non sono legati al genere e che la musica riesce a superare qualsiasi barriera sociale.

Foto di Jieun Lee da Pixabay

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