Medievalismo: mille modi di pensare il Medioevo

Quanti Medioevi esistono? Nella realtà storica uno solo. Eppure, esso è completamente diverso dal complesso immaginativo che si risveglia in noi ogni qualvolta poniamo mente al concetto “Medioevo”. Sono tante le interpretazioni che diamo di questo periodo, tanti i cosiddetti “medievalismi”.

Medievalismo è la storia delle idee che sul Medioevo si sono succedute nel corso del tempo. È lo studio di come l’umanità ha sognato il suo passato. Medievalismo è quando pensiamo al Medioevo come ad un periodo oscuro preda della superstizione e dell’ignoranza, o come al tempo dei cavalieri e dei draghi. Quando pensiamo al fantasy. Ma come nascono queste interpretazioni completamente avulse dal dato storico?

Medievalismo negativo

L’immagine negativa del Medioevo, insita nello stesso nome con cui quest’epoca viene designata, nasce con l’Umanesimo. Gli Umanisti, percependo la novità culturale della propria epoca, in confronto ad un passato recente in cui i libri venivano conservati male e curati poco, iniziarono a definire il proprio passato come Medie tempestatis, e successivamente Medium Aevum, un tempo intermedio fra la classicità e loro.

Un giudizio negativo viene formulato anche in area protestante, nel ‘500. Il Medioevo diventa il periodo della corruzione religiosa, in cui la Chiesa cattolica si era allontanata dal messaggio di Cristo. Questa interpretazione avrà successo anche nel ‘700, però in un’ottica diversa. Con l’avvento dell’età dei Lumi e il disprezzo per la religiosità, vista come superstizione, si guarderà al Medioevo come al periodo più oscurantista della storia. Un tempo in cui la ragione umana era sottomessa al potere ecclesiale.

Il Medioevo ottocentesco

Il Medioevo nell’800 vive un vero e proprio cambiamento di rotta. L’Europa aveva conosciuto il fallimento della Rivoluzione, i soprusi del potere napoleonico, e stava vivendo il periodo della Restaurazione. In questo momento di sfiducia negli ideali rivoluzionari, molti intellettuali cominciano a rifugiarsi nell’idea di Medioevo come periodo di purezza, di valori buoni, di fede e di onore. L’arte ottocentesca è tutta rivolta alla rappresentazione di scenari medievali: siamo nell’epoca del romanticismo.

Ambientazioni cupe, castelli diroccati, natura tempestosa. Ancora oggi nella nostra fantasia il Medioevo si riveste delle forme espressive dell’arte romantica. Il neogotico conquista le città, diventando lo stile più in voga del tempo, utilizzato per le università americane e per le ristrutturazioni delle cattedrali più antiche. È questo il periodo della ristrutturazione gotica di Notre-Dame ad opera di Viollet-Le-Duc.

Uso politico del Medioevo

Durante il periodo vittoriano nasce la confraternita dei pittori Preraffaelliti. Con la loro arte, ci presentano un mondo conquistato dalla natura, in cui si muovono donne dall’aspetto conturbante in abiti che a noi sembrano medievali, ma che in realtà potrebbero essere cinquecenteschi. L’importanza che viene da loro affidata all’elemento naturale è emblema di una battaglia ecologica contro l’industrializzazione crescente. Il Medioevo si fa così portatore di un ideale politico e sociale, a favore dell’artigianato e contro la massificazione dei prodotti.

Durante il secondo Reich, ma soprattutto sotto il nazismo, il Medioevo viene rappresentato come il momento in cui l’elemento germanico si afferma nello scenario europeo con le invasioni barbariche. Nel Risorgimento l’episodio della battaglia di Legnano viene utilizzato come emblema delle rivendicazioni contro lo straniero. Lo stesso episodio diverrà spunto per la fondazione del partito della Lega Lombarda durante gli anni ’80 del Novecento, con un’interpretazione completamente diversa da quella risorgimentale.

“Medievale” nella politica contemporanea è ancora sinonimo di passatista, oscurantista, superstizioso. Non soltanto nel passato quindi, ma anche ai nostri giorni viene usato il Medioevo come come strumento politico con un’interpretazione, stavolta, per lo più negativa.

Il Medioevo Fantasy

Scappatoia ad un mondo alienante, via di fuga da una vita sempre più cittadina, massificante e individualista. La letteratura fantasy che inizia a spopolare nel Novecento e che arriva fino a noi con libri come Il Signore degli Anelli, o come Il trono di spade, è un tipo di letteratura che evade dal presente e dalla vita quotidiana. È esaltazione dell’eroismo, dell’onore, dell’amicizia, di tutti quei valori che non sembrano avere più importanza nella civiltà attuale.

È rappresentazione di un mondo vasto e sconosciuto, magico e inafferrabile, in un presente in cui ormai tutto è a portata di mano. Il Medioevo, sfondo di questo genere, diventa il luogo del sogno, il nascondiglio, il rifugio luminoso da un mondo troppo piccolo.

Le idee

Da un solo periodo storico possono nascere quindi mille interpretazioni diverse, anche antinomiche fra loro. L’uomo si è sempre servito del passato per soddisfare i bisogni del proprio presente. Per questo è importante studiare la storia e discernere il vero dal falso, svincolarsi dallo schema del “vassallo valvassore e valvassino” per capire la varietà e la ricchezza di un’epoca. C’è una differenza fra realtà e interpretazione, e per quanto sia doveroso studiare la realtà attraverso la documentazione storico archeologica, è altresì importante studiare la falsità storica.

Il falso ci aiuta a capire il vero, ci fa capire da quali esigenze storiche e umane nasca l’interpretazione. La storia infatti non è mai soltanto studio del passato, ma è studio del presente che lo indaga e che lo immagina.

Fonte foto: Wikimedia Commons

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