L’AMA getta la spugna: fine del porta a porta a Roma ovest

AMA Roma

Invece di migliorare il servizio della raccolta dei rifiuti “porta a porta”, differenziati secondo la tipologia, già operante in diverse zone della capitale, l’Ama torna indietro di otto anni e riposiziona i vecchi cassonetti, sopprimendo un servizio, quello del ritiro sotto casa, che comunque ha sempre funzionato a singhiozzo tra le proteste dei cittadini.

Questo accade da oggi in un vasto territorio del Municipio XIV di Roma e più precisamente a Tragliatella, Lotti di Roma, Fosso Petroso e zone limitrofe fino a Torrevecchia.

L’Ama, la municipalizzata che si occupa anche del ritiro dei rifiuti urbani in tutti gli altri Municipi di Roma, aveva avviato in numerose zone della capitale la raccolta chiamata “porta a porta”. Si trattava di ritirare i rifiuti presso il domicilio di chi era in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti. Ogni contribuente era stato dotato di una serie di secchielli di plastica onde conferirvi le diverse tipologie di rifiuti: carta, umido, secco. Per il vetro aveva offerto una resistente busta grande con manici. Per la plastica dei sacchi trasparenti dello stesso materiale.

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Per alcuni anni, ovvero dal 2018 ad oggi, la raccolta era andata avanti tra mille problemi, evidenziati in valanghe di lettere o di telefonate di protesta e di segnalazioni alla stessa Ama: i contenitori non venivano svuotati con la puntualità promessa dalla azienda, e cioè due volte a settimana, od anche tre volte per il settore “umido”, come era stato annunziato nei volantini distribuiti agli utenti. Davanti alle porte degli immobili si accumulavano quantità spaventose di rifiuti (vedi un nostro articolo del 2019).

Il disservizio era causato, a detta degli operatori ecologici da noi intervistati, a diversi fattori: la mancanza di “squali”, ovvero dei piccoli mezzi di raccolta che debbono essere camioncini leggeri e maneggievoli onde poter entrare nelle strette strade della periferia, e la scarsità di personale addetto alla guida dei mezzi o al carico degli stessi. Una penuria che invece di diminuire è aumentata col tempo, di fatto rallentando il servizio al punto da generare una serie infinita di proteste.

Va sottolineata anche l’inciviltà di diversi cittadini, probabilmente quelli che mai hanno pagato la tassa sui rifiuti, che gettavano buste di immondizia, nemmeno differenziandola, sui bordi stradali. Questa assurda pratica sarebbe potuta essere stroncata con facilità posizionando degli apparecchi per foto trappola nei luoghi prescelti da questi residenti, oppure esaminando i contenuti dei sacchi abbandonati al fine di individuare questi conferimenti illegali.

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In questi giorni l’epilogo. L’Ama si è arresa ed è tornata a riposizionare nelle zone di Tragliatella, Lotti di Roma, Fosso Petroso e territori di campagna di alcuni settori del XIV municipio, i grossi contenitori, come quelli in foto, che vengono raccolti con i bracci meccanici dei camion a tre assi, cassonetti posizionati sulle strade principali, ovvero quelle più idonee al transito e alle manovre di questi mezzi. La “resa” fa riflettere. I cittadini sono disorientati.

L’aumento della tassa sui rifiuti era in parte giustificata con un miglioramento del servizio (promesso ma non mantenuto). Gli operatori ecologici sarebbero andati presso le abitazioni degli utenti. Ora invece i cittadini si debbono recare con le varie buste di rifiuti differenziati alla ricerca dei cassonetti, percorrendo anche oltre un chilometro, poichè posizionati, come scritto sopra, solo in alcune strade principali.

Ovviamente, crediamo che la tassa sui rifiuti non subirà “sconti” a fronte della diminuzione del servizio.

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