La relatività dei controlli, all’italiana

E’ sabato 19 giugno, aereoporto di Trapani Birgi. Mi sto imbarcando Rayanair per tornare a Ciampino (Roma). Iniziano i controlli. Rayanair è rigida: dieci chili massimo il peso e grandezza nei limiti. Al banco un ragazzetto di vent’anni fa pesare a tutti, sulla bilancia, le valigie e poi fa controllare le dimensioni. Un distinto signore con occhiali ha una valigia grossa e la borsa della macchina fotografica. Viene fermato. Il peso è troppo, può portare solo un bagaglio a mano. Il signore si infastidisce e dice: “ma a Ciampino mi hanno fatto partire così”. Irremovibile il ragazzetto. Il signore gli dice: “le faccio vedere io come si fa”. Tranquillo si sposta, apre la borsa, tira fuori ed indossa tre paia di calzoncini, tre magliette, una camicia, un maglione ed il cappotto, un cappello e la macchina fotografica digitale e, nello spazio liberato dai vestiti, che ora porta indosso, mette la borsa della macchina fotografica. Tutto questo tranquillamente davanti a noi ed al dipendente Rayanair che lo osserva. Ritorna ai controlli. Ora il peso della borsa è perfetta, ed è una sola, delle dimensioni giuste e può viaggiare con noi verso Roma. BuonGiorgio Italia.

Giorgio Gibertini

Nella foto l’aereoporto diTrapani-Birgi: http://trapani.blogsicilia.it

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