La legislatura dei tecnici volge al termine, si andrà al voto con “una porcata”

Ormai è ufficiale, nonostante il dissenso dei cittadini, espresso in più modi attraverso sondaggi, astensione elettorale e proteste,  e le numerose pressioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alle prossime elezioni si voterà con il “Porcellum”.

La maggioranza che sostiene il governo in carica, dopo un anno di legislatura tecnica che doveva servire a modificare anche l’attuale legge elettorale, continua a tergiversare. Nonostante i proclami trasversali, i partiti che la formano (Pdl, Pd e Udc) non trovano l’accordo sulle modalità che sarebbero utili per permettere, con le prossime elezioni, a deputati e senatori di essere eletti dal popolo e non calati dall’alto dello scranno dei segretari di partito, come già accaduto con la passata tornata elettorale.

Non va dimenticato che con la legge in vigore, denominata “Porcellum” dal politologo Giovanni Sartori dopo che lo stesso ideatore, l’ex ministro Roberto Calderoli, la definì “una porcata”, si rischia di riproporre in Parlamento, anche nella prossima legislatura, parlamentari cooptati dai partiti e non eletti dai cittadini.

Grazie a strategie politiche e partitiche, attuate per garantire la permanenza al potere, i gruppi parlamentari della maggioranza, invece di trovare un accordo per favorire il volere dei cittadini, continuano con le loro tarantelle demagogiche con finalità egoistiche. Ieri il Pdl non votando la fiducia al governo, posta per il decreto legge sui costi della politica, comunque approvato, ha trovato il modo per accorciargli la vita; dall’altra parte il Pd,  dopo un bel segnale di democrazia giunto dalle primarie del centrosinistra, continua ad indugiare tra articoli e postille, mentre i centristi, come spesso accade, scaricano la responsabilità sugli altri.

Allo stato attuale, si andrà a votare con una legge elettorale fortemente voluta da Silvio Berlusconi e votata a maggioranza a fine 2005 da Forza Italia, An, Udc e Lega, senza il consenso dell’opposizione di allora e con l’attuale maggioranza dei cittadini oggi contrari.

Dire ora che siamo stanchi di questa politica è ripetersi ma sostenere che giovani come Renzi e Alfano potrebbero, staccandosi dai vecchi dinosauri, se non cambiare, quantomeno  ristrutturare il sistema politico attuale, già messo a dura prova da Grillo, al quale viene addossata la colpa di essere un demagogo e di non poter governare soltanto con giovani inesperti, è non solo doveroso ma assolutamente auspicabile.

Volendo, tempo a disposizione per una “rivoluzione giovanile”, o per modificare l’attuale legge elettorale con una che permetterebbe al popolo di essere parte attiva, ancora c’è. Sarebbe necessario attuare il tanto declamato buon senso che l’attuale classe politica riesce soltanto a recitare.

Enzo Di Stasio

Foto: politica24.it

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