La Croce Rossa Italiana. Un bene da preservare nell’interesse della Nazione

Croce_RossaCon una fiaccolata da Solferino fino a Castiglion delle Stiviere da poco si è conclusa la serie di manifestazioni per celebrare l’organizzazione umanitaria più presente nel mondo, un’idea nata in Italia nel 1859 sui campi di battaglia di Solferino.

Il raduno internazionale ha visto insieme volontari e dipendenti delle varie società nazionali di Croce Rossa provenienti da tutto il mondo che hanno ricordato la nascita di quei sette principi (umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità, universalità), patrimonio umano unico di questa grande organizzazione impegnata sempre in favore dei più deboli e dei più vulnerabili.

Nel ripercorrere simbolicamente il tragitto effettuato dai soccorritori che trasportarono fino a Castiglion delle Stiviere i feriti della battaglia che si svolse a Solferino, tutti si sono stretti idealmente per ricordare quell’idea concretizzata da Henry Dunant. Dare aiuto e soccorso indipendentemente dagli schieramenti per lenire le sofferenze umane.

Dunant è sconvolto dal numero impressionante dei feriti e dei morti nel corso del combattimento che imperversò incessante a Solferino, ma quello che più impressionò lo svizzero fu la vista delle vittime abbandonate e lasciate al loro destino. Alla fine si conteranno più di 40.000 caduti. Per dare soccorso si improvvisa infermiere, organizza uomini e donne, raccoglie materiali e si adopera di raccogliere e soccorrere i feriti.

Con il libro “Souvenir de Solferino” Dunant cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica per realizzare il suo progetto: creare una Società di soccorso volontario in ogni Stato con lo scopo di organizzare ed addestrare squadre per l’assistenza dei feriti in guerra. Propone che i feriti ed il personale sanitario vengano ritenuti neutrali dalle parti belligeranti, protetti da un segno distintivo comune. La Croce Rossa in campo bianco; l’inversione dei colori della bandiera elvetica.

Il libro ha una risonanza mondiale e la proposta dello svizzero si concretizza nel 1863 con l’organizzazione di una Conferenza Internazionale a Ginevra, viene firmata la “Prima Carta Fondamentale” contenente dieci risoluzioni che definiscono funzioni e mezzi dei Comitati di soccorso. Sono l’atto di nascita della Croce Rossa.

Il 22 agosto del 1864 l’Italia sottoscrive la Convenzione di Ginevra. Nel dichiarare guerra all’Austria le prime squadriglie di soccorso partono verso il fronte; destinazione Custoza. L’impegno della Croce Rossa Italiana continua sino ai giorni nostri non solo sui campi di battaglia dove trae le sue origini.

In oltre 150 anni di storia la CRI attivamente é intervenuta nella lotta alla tubercolosi e alla malaria che ha flagellato la nostra nazione, crea stazioni, ambulatori e ambulanze antimalariche nelle Paludi Pontine, in Sicilia e in Sardegna, interviene sull’intero territorio nazionale dal terremoto di Messina del 1908 sino a concorrere e portare aiuto alle popolazioni in tutte le emergenze e calamità in Italia ed all’estero (ultimo il terremoto in Abruzzo), testimoniata da Onorificenze e riconoscimenti nazionali ed internazionali. Anche grazie al personale militare della Croce Rossa Italiana l’Italia, intervenendo con l’Ospedale da Campo CRI n.68 nel conflitto tra le due Coree, riesce ad essere ammessa al consesso delle Nazioni Unite.

Oggi questa grande organizzazione nazionale viene messa in forse da un decreto di privatizzazione che ne squalifica le potenzialità, il passaggio da Ente pubblico a Società privata priverebbe di risorse fondamentali la CRI non portando alcun vantaggio per le casse dello Stato, ne disperderebbe i dipendenti (in parte soccorritori) essendo previsti mobilità e possibili licenziamenti, priverebbe i volontari di una struttura tecnico amministrativa necessaria per garantire ai cittadini servizi indispensabili, sopratutto in questo difficile momento di crisi economica.

In questo senso gli oltre 150.000 volontari si sono stretti intorno ai dipendenti civili e militari con una mozione da inoltrare ai Ministeri competenti affinché sia rivisto questo brutto decreto per dare dignità e lustro alla Croce Rossa Italiana, che é un bene incommensurabile da preservare nell’interesse unico della Nazione.

di FF

                              La Battaglia di Solferino                                    Labaro dell’Ospedale da Campo n.68 della CRI

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