La Commissione europea premia tre progetti per l’innovazione sociale

1,5 milioni di euro da Horizon 2020

Si tratta di tre progetti innovativi idonei a migliorare la vita delle persone anziane con mobilità ridotta. Orizzonte 2020 è il programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea. L’impresa danese Walk With Path ha ottenuto il primo premio di 1 milione di euro per la produzione del Path Finder, dispositivo che aiuta le persone con andatura irregolare e poco stabile, agganciandosi alle scarpe. 

Il secondo premio, di 250 000 euro, è stato attribuito all’impresa svizzera MyoSwiss, per aver ideato i “muscoli indossabili”. Il terzo premio, anch’esso di  250 000 euro, è andato al comune di Tolosa (Francia) per il sistema Mob4Seniors, che sostiene l’aumento della partecipazione dei cittadini più anziani alla vita comunitaria. I  premi sono stati consegnati a Bruxelles dal Commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione Carlos Moedas, durante le Giornate europee della ricerca e dell’innovazione.

Queste innovazioni fanno davvero la differenza per i nostri cittadini anziani – ha dichiarato Carlos Moedas –  perché li aiutano a mantenere la loro autonomia e una vita sociale attiva. I progetti premiati dimostrano anche che il sostegno dell’UE apre la strada a nuove imprese innovative e ispira la cooperazione tra innovatori e organizzazioni della società civile e i settori pubblico e privato, a beneficio di tutti.

Il Commissario Moedas aveva presentato nel 2017 alla conferenza di Lisbona il concorso a premi dal titolo “Opening up to an era of social innovation” (aprirsi ad un’epoca di innovazioni sociali). Da tempo la Commissione cercava idee per  soluzioni replicabili nella promozione della creatività locale. I progetti vincitori sono stati scelti tra 10 finalisti da una giuria di esperti indipendenti. 

La sicurezza nell’UE: 17.000 mandati d’arresto europei per reati gravi

La Commissione europea ha pubblicato le statistiche sul mandato d’arresto europeo, che è diventato operativo nel 2004. Il mandato d’arresto europeo è lo strumento principale di cooperazione giudiziaria penale nell’Unione Europea: 16.636 sono i mandati emessi nel 2016 e 17.491 quelli del 2017.

Grazie al mandato d’arresto europeo, ha dichiarato Vĕra Jourová, Commissaria per la giustizia, i consumatori e la parità di genere – i cittadini dell’UE vivono in un posto più sicuro. Indipendentemente da dove i criminali e i terroristi si nascondano in Europa, saranno sempre consegnati alla giustizia. Questo dimostra che l’UE si basa sulla fiducia reciproca e sullo Stato di diritto. Il successo di questo strumento si basa sull’ottima cooperazione tra le autorità nazionali ed europee.”

Più di 7.000 sospettati di gravi reati e di terrorismo sono stati consegnati, nel 2017, ad un altro Stato dell’Unione. Anche La durata delle procedure di consegna resta diversa tra i paesi dell’UE, ma è diminuita molto. Si va da una media di 15 giorni dall’arresto alla decisione di consegna, quando l’interessato è consenziente, a 40 giorni quando non lo è.

Commissione Europea: pubblicata la relazione sulle risoluzioni alternative delle controversie

In attuazione del quadro europeo per la risoluzione alternativa delle controversie e la risoluzione delle controverse online, gli operatori commerciali ed i consumatori possono accedere ad una soluzione attraverso 460 organismi ad hoc senza coinvolgere un tribunale.

Vĕra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha dichiarato: “La relazione dimostra che l’uso dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie è aumentato e che questi metodi piacciono ai consumatori. È una buona notizia, ma vogliamo far conoscere questi strumenti alternativi ad una platea più ampia di consumatori e vogliamo che sempre più operatori commerciali li usino. Oggi solo un operatore su tre ricorre alla risoluzione alternativa delle controversie. Questi numeri devono aumentare e invito gli Stati membri a continuare ad adoperarsi per migliorare questi strumenti.

La piattaforma di risoluzione delle controversie online, avviata nel 2016, ha avuto più di 8,5 milioni di visitatori, con 120 000 reclami dei consumatori. Il pagamento diretto è stato l’esito nel 42% dei casi trattati. Dalla relazione emerge che in tutti gli Stati membri, nel settore del commercio al dettaglio, operano organismi per la risoluzione delle controversie imparziali. Nel campo delle controversie online la Commissione dedica attenzione a vari aspetti del problema. L’offerta di informazioni dettagliate sui diritti dei consumatori, l’agevolazione dei pagamenti diretti e l’aiuto nella scelta delle più adatte modalità del ricorso 

Timmermans al vertice delle Nazioni Unite ribadisce l’impegno dell’UE ad attuare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. 

Il Primo Vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha parlato al vertice delle Nazioni Unite, a nome dell’Unione europea, degli obiettivi di sviluppo sostenibile, confermando l’impegno dell’Unione a realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile in un mondo sano e con pace e benessere per tutti gli uomini.

La Commissione europea si è già impegnata a realizzare un Green Deal europeo generale – Ha dichiarato il Primo Vicepresidente Timmermans – Vogliamo rendere l’UE il primo continente climaticamente neutro nei prossimi trent’anni, rafforzare la protezione e il ripristino della biodiversità, azzerare le emissioni nel nostro continente, trasformare il nostro intero sistema alimentare dal produttore al consumatore, passare a un’economia pienamente circolare e rendere i nostri sistemi di trasporto totalmente puliti e più intelligenti.” “Dobbiamo difendere il multilateralismo –  ha aggiuntoTimmermans – Siamo un popolo, una razza, la razza umana, e viviamo su un pianeta. Dobbiamo essere coraggiosi e diffondere l’idea che il globalismo altro non è che patriottismo illuminato.” 

L’UE nel contesto del vertice ha sottoscritto una dichiarazione comune con gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, con impegni a favore dello sviluppo sostenibile.

Eurobarometro post-elettorale: le giovani generazioni dell’UE hanno determinato l’aumento dell’affluenza alle urne nelle elezioni europee del 2019

Secondo l’Eurobarometro voluto a giugno dal Parlamento si deve ai giovani l’aumento dell’affluenza alle urne, che è rilevabile particolarmente in due fasce d’età: meno 25 (+14 punti percentuali sul 2014) e 25-39 anni (+12 punti percentuali sul 2014). Con il 50,6%, la partecipazione dei cittadini alle elezioni europee è stata la più alta dal 1994. Ha registrato un aumento in 19 Stati membri rispetto al 2014, in particolare in Austria, Germania, Polonia, Romania, Spagna, Ungheria, ma anche in Slovacchia e Cechia, dove la partecipazione è normalmente bassa. L’affluenza è invece diminuita, con meno di tre punti, in otto paesi. 

L’aumento molto significativo della partecipazione alle elezioni europee di maggio – ha detto David Sassoli, Presidente del nuovo Parlamento –  dimostra che i cittadini, soprattutto le giovani generazioni, apprezzano i loro diritti democratici e credono che l’Unione europea sia più forte quando agisce all’unisono per rispondere alle loro preoccupazioni“. 

Il 22% degli intervistati ha indicato la Brexit come elemento che ha influito nella loro decisione di partecipare al voto. I cittadini sono stati spinti al voto anche da un accresciuto senso di dovere civico e dalla  convinzione che il loro voto abbia un peso e possa contribuire al cambiamento delle cose. 

L’economia e la crescita (44%) e i cambiamenti climatici (37%) sono state le principali priorità del voto. Hanno influito anche i diritti umani e la democrazia (37%), le modalità di futuro funzionamento dell’UE (36%) e l’immigrazione (34%). L’economia è stata molto rilevante per gli elettori di 16 Stati membri, mentre il cambiamento climatico lo è stato in otto paesi.

Queste elezioni – ha dichiarato Sassoli – hanno visto un gruppo di elettori più giovani, europeisti e coinvolti votare in numero crescente. Questo si traduce in una maggiore legittimità per il Parlamento europeo e conferisce ai deputati europei il potere di approvare la nuova Commissione europea e di chiederne conto per i prossimi cinque anni”.

Il 68% degli intervistati nell’UE28 è convinto che il loro paese abbia avuto vantaggi dall’adesione all’UE, il numero più alto dal 1983. Il 56% è convinto che la loro voce sia ormai considerata nell’UE, col miglior risultato su questa voce dal 2002 e l’aumento di sette punti dal febbraio-marzo 2019.

Il 44% degli intervistati ha ricordato di essersi informato sulle elezioni di quest’anno attraverso gli inviti al voto del Parlamento europeo. Rilevante anche l’indicazione che l’aumento di affluenza sia ascrivibile a cittadini che non votano sempre, essendo diminuita di 6 punti rispetto al 2014 la percentuale di chi dichiara di “votare sempre”. Vi è quindi una correlazione tra il sentirsi voce importante e la partecipazione alle elezioni. Il sondaggio è stato effettuato dal 7 al 26 giugno 2019.

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