Intercettazioni: approvato il ricorso di Napolitano

I giudici della Corte costituzionale hanno accolto il ricorso presentato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano contro la procura di Palermo.

Il ricorso era stato presentato lo scorso luglio in merito ad alcune intercettazioni di conversazioni telefoniche intercorse tra Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino, indagato sulla trattativa Stato-mafia. La Corte ha ravvisato nel comportamento della Procura di Palermo un’omissione dell’articolo 271 del codice penale che prevede la distruzione di tali intercettazioni.

Secondo il comunicato: “La Corte costituzionale – informa la Consulta – in accoglimento del ricorso per conflitto proposto dal Presidente della Repubblica ha dichiarato che non spettava alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Palermo di valutare la rilevanza della documentazione relativa alle intercettazioni delle conversazioni telefoniche del Presidente della Repubblica, captate nell’ambito del procedimento penale n. 11609/08 e neppure spettava di omettere di chiederne al giudice l’immediata distruzione ai sensi dell’articolo 271, 3 comma, c.p.p. e con modalità idonee ad assicurare la segretezza del loro contenuto, esclusa comunque la sottoposizione della stessa al contraddittorio delle parti”.

Il capo della Procura di Palermo, Francesco Messineo, non ha voluto esprimere commenti prima dell’uscita ufficiale del provvedimento, forse a gennaio, che ne renderà note nel dettaglio le motivazioni. La Procura sostiene in ogni caso di aver agito costituzionalmente sostenendo che l’unico modo per distruggere le intercettazioni è quello previsto dall’articolo 269 che prevede una seduta davanti al Gip alla presenza delle parti.

di Redazione

foto: fai.informazione.it

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.