Mattarella Presidente della Repubblica: Berlusconi poteva non sapere?

Quirinale: Mattarella giurerà martedì alle 10Bene, Sergio Mattarella alla quarta votazione  è stato eletto il Presidente della Repubblica.  Non si è assistito come in altri casi a lunghe votazioni a guerre tra gruppi di partiti, alla scelta di canditati bruciati ne giro di poche ore, nè a manifestazioni di piazza stile “ro-do-ta”, che hanno costretto alla fine a estendere il mandato presidenziale a Napolitano. 

I commentatori politici si sono sprecati in analisi e conteggi, sostanzialmente sostenendo chi più chi meno, la vittoria di Renzi contro Berlusconi, la fine del Patto del Nazareno, la vittoria del PD contro FI, fughe di gruppi da una parte all’altra.

Analizzando più approfonditamente la questione, ci sembra, come al solito, che si commenti seguendo semplicemente una voce comune senza approfondire i fatti.

La prima domanda è perché Mattarella e chi lo ha proposto?  La storia politica di Mattarella è quella di un politico della DC  prima,  poi nel  Partito Popolare per finire nella Margherita, eletto giudice alla Corte Costituzionale. Non certo una figura di primo piano, anche se la riforma del sistema elettorale “il mattarellum” porta il suo nome, ma che dopo tanti anni di sconvolgimenti politici ben pochi si ricordavano.

E quindi? Come mai improvvisamente viene scelto da un Presidente del Consiglio, giovane di età, lontano dai tempi della vecchia DC e proposto come Presidente della Repubblica?. Chi lo ha suggerito? Ma soprattutto perché Renzi è stato in grado di proporlo, sicuro che il suo partito dilaniato da guerre intestine lo avrebbe accettato?

Come si sa la scelta del Presidente della Repubblica, è un laborioso e tortuoso gioco dell’oca, in cui chi meno parla più agisce (dietro le quinte).

Renzi si è incontrato con Berlusconi e la presunta rottura del Patto del Nazareno, sancita dalla presunta forzatura di Renzi sul nome potrebbe essere stata una mossa tattica per neutralizzare la resistenza minacciosa dei gruppi dissidenti: quello dei “franchi tiratori” della sinistra del Pd in accordo con Sel e con i fuoriusciti del Movimento 5 Stelle, ed gruppo speculare dei frondisti di Forza Italia che si riconoscono in Fitto. Restava il NCD che però ha idee poco chiare e soprattutto una gestione, quella di Alfano che pur sforzandosi non riesce a dare una vera linea politica al suo partito, soprattutto nei confronti di Forza Italia.

Quindi una mossa strategica, a rischio secondo qualcuno, ben calcolata secondo altri di Renzi, facendo apparire Berlusconi come un perdente, uno che si è fatto “fregare” dal suo più giovane antagonista politico.

Sinceramente a questa storia non ci crediamo. I patti segreti in politica non esistono, trapela sempre qualche cosa, e quindi è difficile che il nome di un candidato alla Presidenza della repubblica arrivi in aula a ciel sereno.

E se Berlusconi abbia fatto una analisi diversa, accettando la scelta di Mattarella,  rifilando la patata bollente a Renzi? Cosa aveva da perdere veramente Berlusconi con l’elezione di un Presidente del Repubblica scelto da Renzi di cui sicuramente lui era a conoscenza?

Assolutamente nulla anzi. Se Renzi e il PD non ce l’avessero fatta il ruolo di Forza Italia sarebbe diventato centrale, anche se questo avrebbe creato forti problemi di stabilità politica con il rischio di elezioni, cosa che al momento non conviene a nessuno.

Visto che Renzi ce l’ha fatta, e la sua posizione ne esce rafforzata, Berlusconi si troverà di fronte un interlocutore vincente e quindi affidabile e forse “grato” anche se la gratitudine non esiste in politica, quando verranno prese decisioni più importanti.

In ultimo Berlusconi ha potuto valutare la lealtà del suo partito e valutarne le conseguenze.

Quindi l’ipotesi che Berlusconi sapesse tutto non è cosi peregrina. L’importante è far finta di cadere dalle nuvole, e minacciare, a parole grandi ritorsioni a cui sostanzialmente nessuno crede.

La domanda è; basterà l’elezione di un presidente che mette d’accordo tutto il Pd per ricompattare davvero il partito di Renzi e Bersani? Nel lungo termine,  se la strategia di Renzi è quella, come dicono in molti di raccogliere consensi e voti nel centrodestra, a Renzi non conviene rompere con Berlusconi.

L’elezione di Mattarella, alla fine si conferma essere solo una necessaria ma temporanea concessione ai nemici (di destra e di sinistra) tra Berlusconi e Renzi.

Vedremo nei prossimi giorni se queste analisi corrisponderanno al vero.

di Gianfranco Marullo 

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