Infortuni sul lavoro: i risultati della commissione di inchiesta

edili

Più di due morti al giorno. Le statistiche parlano chiaro: nel nostro paese gli incidenti mortali nei luoghi di lavoro sono ancora all’ordine del giorno. I dati ufficiali però lasciano intravedere un miglioramento. Nei primi sei mesi del 2011 (fonte: INAIL) gli infortuni sul lavoro sono stati 372.000, con un calo del 4% rispetto allo stesso periodo del 2010, dei quali 428 mortali (-0,7% rispetto al primo semestre 2010).

Di fronte a questi numeri, per delineare un quadro esaustivo, assumono grande rilevanza i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, che ha recentemente approvato la terza relazione sulle attività svolte nel 2011 per analizzare il sistema delle tutele in materia di sicurezza salute sul lavoro nel nostro paese.

La Commissione, anche attraverso sopralluoghi in siti considerati particolarmente a rischio o oggetto di tristi vicende di cronaca (come il caso delle cinque donne morte a Barletta nel crollo di una palazzina), ha fornito risultati particolarmente interessanti per quanto riguarda i rischi in alcuni settori specifici, per le malattie professionali da esposizione all’amianto e per quanto riguarda la formazione in materia di sicurezza sul lavoro.

In particolare, è stato evidenziato che ancora oggi ci sono due settori che richiedono grande attenzione e interventi urgenti da parte del legislatore, il settore agricolo-forestale e quello delle attività pirotecniche, nei quali si registrano forti carenze regolamentari per quanto riguarda le capacità degli operatori e la messa a norma dei macchinari.

Un altro settore particolarmente delicato è quello edile, dove molte situazioni di pericolo sono determinate dal sistema di appalti e subappalti al “massimo ribasso” attualmente in vigore che, secondo la Commissione, andrebbe rivisto proprio per aumentare le condizioni di sicurezza nei cantieri.

Gran parte delle raccomandazioni della Commissione parlamentare riguardano anche lo stato di attuazione della normativa attualmente in vigore. Sebbene il D. Lgs. 81/2008, il cosiddetto Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro, sia ormai quasi pienamente attuato (mancano soltanto alcuni decreti attuativi che, anche se non ancora perfezionati, sono già tutti istruiti) resta da rafforzare e rendere operativo uno degli strumenti fondamentali previsti dal legislatore, il SINP, il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro.

Le piccole e medie imprese, poi, hanno ancora difficoltà nel recepire la normativa e mettere in sicurezza gli ambienti di lavoro; difficoltà acuita dai problemi di attuazione che spesso si presentano a livello regionale per la compresenza di leggi statali e regionali incoerenti fra loro.

Infine, altri punti critici riguardano la presenza in tutte le aziende degli RLS, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, e la qualificazione dei formatori. Per quanto riguarda quest’ultimo punto la Commissione raccomanda la definizione di percorsi ad hoc per la formazione dei formatori in materia di prevenzione.

di Redazione

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