Incendio presso la raffineria ENI nel Pavese: rischio amianto

raffineria ENIL’ennesimo incidente presso la raffineria ENI di Sannazzaro de’ Burgondi) in provincia di Pavia, sta tenendo in allerta gli abitanti, sempre più preoccupati che prima o poi la centrale possa saltare in aria.

Già in data 01.12.2016, si era verificato un altro incendio e in estate altri due, a seguito dei quali era stata aperta un’inchiesta della Procura di Pavia.
L’esito potrebbe avere conseguenze sulla fattibilità o meno della discarica di amianto prevista a poche centinaia di metri dalla raffineria.
In seguito alla richiesta di revocare l’autorizzazione concessa nel 2015 alla società Acta srl, l’assessore regionale all’Ambiente Terzi ha risposto che si attende l’esito delle indagini per valutare l’ipotesi di riconsiderare il progetto.

Il fatto
Il disastro è avvenuto il 5 febbraio verso le 8.30, quando dopo un fragoroso boato si sono innalzate fiamme e una colonna di fumo dall’impianto Est dell’isola numero 7. Il rogo, nella parte vecchia della raffineria, dove si lavora greggio, è stato domato dai vigili del fuoco del servizio interno.
Fortunatamente non ci sono vittime, ne feriti.

L’antefatto
IMG_1689Il 14 gennaio, durante un’assemblea pubblica organizzata dall’Osservatorio Nazionale sull’Amianto (ONA), cui avevano partecipato venti sindaci dei Comuni limitrofi, l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, aveva sottolineato ancora una volta i rischi legati all’attività della raffineria, per le sue condizioni di non sicurezza.
“C’è una situazione di comprovato rischio – aveva paventato l’avvocato Bonanni -, a fronte della quale era stata chiesta la messa in sicurezza della raffineria e il blocco dei lavori della nuova discarica di amianto”.
“Chiediamo alla magistratura indagini rapidissime e conclusioni immediate affinché dati certi e indagini scientifiche siano di trasparente supporto alle decisioni da prendete e consentano valutazioni serene”, ha dichiarato nel corso dell’assemblea l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto

L’ONA, che nel 2013 aveva anche presentato un esposto alla magistratura, meno di un mese fa ha chiesto all’Europa di intervenire. Analogo appello è stato rivolto al Presidente della Repubblica e al Governo, perché fossero emanati provvedimenti urgenti.
A pochi giorni dall’incidente, l’Osservatorio aveva spedito alla Commissione e al Parlamento Europeo una Petizione Popolare per promuovere una procedura di infrazione dinanzi alla Corte di Giustizia a carico dello Stato italiano della Regione Lombardia. La risposta del Parlamento Europeo è arrivata il 13 gennaio: la richiesta è stata iscritta al ruolo generale e inoltrata alla commissione per le petizioni.

IMG_1690“Quanto a quest’ultimo incidente, un altro esposto sarà presentato alla magistratura anche e ancora per la questione amianto, perché c’è il rischio che questo nuovo incendio abbia fatto disperdere nell’aria fibre di amianto – continua il presidente dell’ONA -. L’Osservatorio Nazionale Amianto, sin dal 2008, ha insistito per la messa in sicurezza della raffineria e i fatti, purtroppo, ci hanno dato tragicamente ragione”. Visti i continui incendi, “chiederemo ancora alla magistratura di intervenire”- prosegue il legale che poi chiosa affermando “Le istituzioni debbono intervenire con la messa in sicurezza della Raffineria Eni di Sannazzaro de Burgondi e con il risarcimento dei danni perché intanto per l’amianto in raffineria si continua a morire e stop alla discarica”.

di Simona Mazza

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